Chiacchierata con il maestro Angelo Beltrachini

Chiacchierata con il maestro Angelo Beltrachini

Il maestro Angelo Beltrachini è uno dei 6 candidati che concorrono alla carica di consigliere nazionale della FIJLKAM per il settore judo nella componente “Dirigenti”. E’ un “uomo nuovo”. Il maestro Angelo Beltrachini si affaccia alla politica nazionale federale per la prima volta nella sua vita all’età di 66 anni.

Pubblicato da Ennebi il 13 Nov 2016 in Barcellona, ESP

Il maestro Angelo Beltrachini inizia la pratica del Judo nel 1965 presso il club Judo Jigoro Kano di Milano. Si laurea per ben due volte Campione d’Italia, continuando poi la sua carriera come istruttore. Dal 1982 è Direttore Tecnico del club dove ha mosso i sui primi passi sul tatami, il già citato Judo Club Jigoro Kano, portando il proprio team ai vertici del judo italiano per la maggior parte degli anni ‘80 e degli anni ’90. In quegli anni il successo del maestro Beltrachini si consolida tra le donne che a più riprese si confermano il primo team italiano. Il maestro Angelo Beltrachini è direttore tecnico della nazionale di Malta nel quadriennio 1989 -1992 culminato con la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona. E’ un ottimo conoscitore degli ambienti federali: dopo diverse collaborazioni con lo staff della nazionale italiana a più riprese nel corso degli anni ‘90, ricopre la carica di membro della Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici della FIJLKAM a partire dal 2004. Il maestro Angelo Beltrachini è uno dei 6 candidati che concorrono alla carica di consigliere nazionale della FIJLKAM per il settore judo nella componente “Dirigenti”.  E’ un homo novus, ovvero un “uomo nuovo” della politica federale. Infatti, il maestro Angelo Beltrachini si affaccia alla politica nazionale della FIJLKAM per la prima volta nella sua vita all’età di 66 anni.

Maestro Beltrachini, perché si candida?

Mi candido per due ragioni principali. Prima di tutto ritengo ci sia bisogno di un forte cambiamento nella FIJLKAM, dopo decenni di stagnazione in cui il movimento non ha avuto la crescita che avrebbe potuto avere; in secondo luogo ritengo di poter mettere al servizio di tutti i tesserati la mia esperienza maturata in oltre 40 anni di attività a più livelli e in diversi settori. Le esperienze che ho vissuto mi hanno dato la possibilità di analizzare la vita federale da differenti angolature che ritengo mi diano una visione d’insieme completa, ampia e competente.

Non ritiene ci sia bisogno di dare spazio ai giovani?

Ha ragione, i giovani sono una risorsa molto importante su cui bisogna puntare e che bisogna valorizzare. Creare prospettive all’interno del territorio per il nostro vivaio di intelligenze ed indicare la via maestra in modo da non far ripetere loro gli stessi errori commessi in passato è un dovere che spetta ai più saggi. Negli ultimi decenni nella FIJLKAM questa sinergia non si è ben instaurata e io intendo lavorare proprio in questa direzione. Ci tengo poi a precisare che non ho la benché minima intenzione di attaccarmi ad una poltrona per rimanerci per il resto dei miei giorni. Le dirò di più, mi batterò affinché non sia possibile candidarsi ad ogni carica del consiglio federale per più di due volte consecutive. Dal canto mio, ho presentato un programma e vorrei lavorare in consiglio nazionale con i miei colleghi per realizzarlo e per lasciare una federazione migliore alle generazioni future.

Angelo_BeltrachiniParliamo pure del Suo programma. Quale ritiene sia il punto più importante?

Innanzi tutto credo sia importantissimo incrementare il numero di tesserati della FIJLKAM e in particolar modo quelli che praticano judo, visto che mi rivolgo a questo specifico settore. Per raggiungere questo traguardo ambizioso, che senza dubbio regala serenità e benessere a tutti i tesserati a qualsiasi livello, ritengo sia importante che i club siano valorizzati – e laddove possibile premiati – per il proprio lavoro. Per questo motivo vorrei che ogni atleta a partire dalla classe Juniores abbia un cartellino vincolato alla società sportiva di appartenenza e che quest’ultima giovi – in parte o in toto – dei punteggi che l’atleta guadagna anche quando questi si trasferisce in un gruppo sportivo militare. Inoltre, studiare la possibilità di un valore in denaro del cartellino credo sia altra opportunità per club, insegnanti tecnici ed atleti. Questo sistema è già attuato ed affermato da altre federazioni sportive e funziona perché premia la meritocrazia. Vi sono altre tre temi del mio programma molto importati che cito brevemente: l’introduzione di uno Statuto democratico; la formazione degli insegnanti tecnici divisa per livelli e volta ad una crescita reale del tecnico; una migliore gestione delle competizioni, evitando le notturne di alcuni tornei nazionali ed internazionali.

Non ritiene sia superato il tempo dei gruppi sportivi militari?

Ritengo che i gruppi sportivi militari svolgano un ruolo fondamentale nella società sportiva italiana, non solo nel mondo del judo. Consentono ai nostri talenti di coltivare le proprie passioni, di allenarsi ad alti livelli e allo stesso tempo danno l’opportunità alle federazioni sportive di avere grande visibilità, sempre che queste ultime siano capaci di approfittare delle occasioni che man mano si presentano. Questo è straordinario e non può che trovare il massimo sostegno da parte mia. Tuttavia, non possiamo negare che dietro ogni atleta che si aggrega ad gruppo sportivo militare c’è il lavoro di un gruppo di persone che hanno lavorato per anni e ritengo sia più che giusto riconoscere tale impegno da parte del club di provenienza.

Tuttavia, la FIJLKAM è fatta di tante realtà, non solo quella agonistica.

Verissimo. Per questo motivo Le ho parlato in precedenza della necessità di un Statuto democratico che dia il diritto di voto a tutti i club con anzianità di 12 mesi, come poi impone il CONI stesso. In aggiunta a ciò, il mio programma prevede l’attivazione di sportelli a disposizione dei club in modo che questi possano accedere a consulenze legali, fiscali e manageriali gratuite. Per fare un esempio banale, quando un atleta s’infortuna, ci sono dei processi da capogiro su cui sia ha un’assistenza davvero misera. Si paga una affiliazione per far parte della FIJLKAM e mi aspetto di contro che i servizi ai club vengano arricchiti e migliorati. Chiaramente, non solo per coloro che scelgono l’agonismo, ma anche per chi sceglie la promozione e l’attività amatoriale. In ultimo, voglio avviare uno studio per premiare le migliori società sportive in ogni campo, attraverso delle valutazioni oggettive. Troveremo il modo.

Parliamo invece della formazione degli insegnati tecnici. Come può essere migliorata?

Ritengo sia importante evitare quei corsi di aggiornamento dove si ritrovano sul tatami tutt’assieme decine se non centinaia di persone di diversi livelli; i corsi così svolti, pieni di gente, hanno il solo scopo di rimpinguare le casse del comitato regionale organizzatore e non hanno alcuna utilità per l’insegnate tecnico. La soluzione che ho individuato prevede la definizione di corsi di aggiornamento a numero chiuso, a prezzi congrui, su temi molto specifici e che non durino più di tre o al massimo quattro ore. Bisogna poi che si favorisca la realizzazione di tali corsi sia a livello centrale che periferico e che color che li frequentano acquistino crediti  formativi,  che  concorreranno,  nelle  modalità stabilite dalla federazione, all’avanzamento nel curriculum federale. In questo modo la formazione del tecnico accresce per davvero, non solo sulla carta, non c’è bisogno di spendere molti soldi per frequentare i corsi, e a giovarne è tutto il movimento.

Lei ritiene che la gestione della FIJLKAM sia trasparente? 

Ci sono alcuni aspetti che ritengo vadano migliorati. Prima di tutto, ci vuole più trasparenza per gli atleti, per esempio rendendo tutte le convocazioni in nazionale pubbliche al posto di avere liste top secret come se facessimo parte dei servizi segreti americani. Inoltre, le modalità di raccolta delle proposte di candidatura sono inficiate da processi troppo complessi difficili da essere compresi con facilita’. In ultimo, ritengo che le deleghe rappresentino un argomento scottante. E’ vero che sono ammesse in molti ambiti, ma il Comitato Olimpico Internazionale le vieta categoricamente, probabilmente per evitare gestioni poco chiare.

Se dovesse riassumere la Sua candidatura con tre parole, quali sceglierebbe?

Efficienza, Giustizia e Passione.

La ringrazio e in bocca al lupo!

Grazie a Lei e crepi il lupo!

Il Programma del Maestro Angelo Beltrachini – Elezioni FIJLKAM 2016


  1. Claudio Zanesco says:

    Angelo è il mio candidato, allora pubblicamente butto li una serie di cose:
    1. perchè passare da Asp. Allenatore ad istruttore è peggio che salire il calvario con la croce?
    2. democrazia di qua, democrazia di la, 4 anni fa lo dissi in assemblea e o ribadisco, basta dare un punto valido per le società che svolgono attività regionale di qualsiasi tipo, poco per ottenere molto senza stravolgere l’attuale situazione statutaria
    3. sui corsi Angelo ha proposto cose utili, informarsi su cosa fa oggi la FIPE e copiare
    4. perchè non ci sono DOCENTI REGIONALI pagati dalla federazione e inviati nelle scuole gratuitamente con un tatami di 40 mq. ? quanto rientrerebbe in immagine e praticanti?
    5. perchè non fare finalmente un serio lavoro di aggregazione con gli enti di propaganda?
    6. perchè non fare convenzioni con istituti scolastici per farvi andare gli atleti regionali segnalati che cosi possano studiare e fare sport?
    7. perchè non fornire preparatori atletici alle società ?
    8. perchè la FED. non trasmette spot alla TV con il judo come nella fase antecedente RIO? costa, tutto costa, ma quanto renderebbero?
    9. perchè non istituire le gare provinciali primo gradino di una lunga ascesa a quelle nazionali?
    10. per ora ho finito, GRAZIE Angelo e buona fortuna

  2. Zanesco Claudio says:

    Angelo ci hai provato, l’alto consenso raggiunto è un buon segnale e il risultato, pur non portandoti alla carica desiderata ha fatto capire che hai un seguito notevole a livello nazionale, forse sono mancati alcuni dei “grandi elettori”. Spero che l’impegno profuso non venga ora disperso.

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