Diritto di replica: solo in democrazia

Diritto di replica: solo in democrazia

In una federazione democratica si presuppone che se l’intervento di un delegato in Assemblea debba durare non più di 5 minuti, anche la replica da parte del presidente duri non più 5 minuti. Invece, nella FIJLKAM la replica del Dott. Domenico Falcone all’intervento del Dott. Ing. Nicandro Buono non ha avuto limite temporale (durato circa 30 minuti) e per di più all’Ing. Buono non è stato concesso di replicare alle non verità esposte dal presidente.

Nella sua replica, il presidente ha altre-sì citato frasi riprese – a suo dire – dagli articoli dell’Ing. Buono pubblicati su italiajudo.com, senza tuttavia citarle testualmente, ma fornendone una personale interpretazione. Ciò nonostante, Falcone ha sottolineato l’importanza di dare il giusto peso alle parole, in quanto esse pesano come macigni. Dunque, secondo Falcone la democrazia è unilaterale: vale per tutti eccetto che per se stesso e per le leggi che regolano la vita della federazione che presiede, la FIJLKAM.

Il blog italiajudo.com assicura all’Ing. Nicandro Buono il diritto di replica di cui non ha goduto durante l’Assemblea elettiva. E lo stesso è concesso non solo a chiunque voglia replicare, ma anche al presidente stesso. Inutile dirlo.

Pubblicato da Ennebi il 7 Dic 2016 in Roma

Lo scorso sabato 3 dicembre si è svolta l’Assemblea Elettiva della FIJLKAM che ha rieletto il dott. Domenico Falcone quale presidente. Egli ha fatto incetta di consensi arrivati all’84% dei voti dei delegati presenti. Falcone era l’unico candidato a concorrere per la presidenza federale. Nel febbraio del 2014 aveva vinto con il 97% dei voti.

Il Presidente Domenico Falcone ha preso la parola dopo l’apertura dell’Assemblea e ha illustrato i risultati del quadriennio appena conclusosi, mostrando ottimi risultati in ogni ambito. Falcone è poi passato a illustrare le linee strategiche per il prossimo quadriennio, che aveva già comunicato la settimana scorsa in una circolare inviata a tutte le società sportive della FIJLKAM. Il Presidente Falcone ha concluso il proprio intervento rispondendo alle polemiche di coloro che vedono lo Statuto della FIJLKAM non democratico e sostenendo la totale regolarità dello stesso.

A quel punto sono stato l’unico delegato a prendere la parola. Dopo di me, sono intervenuti anche Bernardo Centracchio, Corrado Croceri e Franco Capelletti quali candidati consiglieri per il settore judo. Gli altri 26 candidati, inclusi quelli di lotta e karate, hanno preferito non prendere parola in Assemblea.

Nel mio intervento ho ribadito i seguenti concetti:

  1. Lo Statuto della FIJLKAM non è democratico in quanto non dà diritto di voto a più del 50% dei club regolarmente affiliati alla FIJLKAM. Questo è un dato di fatto non sindacabile: infatti secondo l’articolo 6 del nostro Statuto federale una società sportiva acquisisce il diritto di voto solo nel caso qualifichi almeno un atleta e partecipi con tale atleta (con conseguente richiesta di risorse economiche per la trasferta) alla finale dei un Campionato Italiano, sia di classe che Assoluto. Questa regola taglia fuori dall’espressione del voto più del 50% dei club regolarmente affiliati.
  2. Sono entrato nel merito del rigetto da parte del CONI del ricorso effettuato da Stefano Gamba. Infatti, il Presidente pur avendo citato il motivo, non era stato chiaro nello spiegare che il rigetto del ricorso era dovuto solo alle tempistiche non idonee con il quale era stato sollevato. Il CONI di conseguenza non si è espresso in merito alla regolarità dello Statuto della FIJLKAM, ma si è limitato a rigettare il ricorso che chiedeva l’annullamento dell’approvazione dello Statuto della FIJLKAM perché pervenuto oltre i 30 giorni dalla sua approvazione. Dunque, si è trattato piuttosto di un ricorso mal posto.
  3. In qualità di delegato della componente tecnica, mi sono meravigliato di non vedere una relazione da parte della direzione tecnica della nazionale che spieghi quali programmi e attività siano state seguite per raggiungere gli ottimi risultati ottenuti ed illustrati dal presidente nella sua relazione di fine quadriennio. In qualità di insegnate tecnico alle prime armi ho sentito infatti la necessità di migliorarmi e progredire attraverso un confronto con chi evidentemente ne sa più di me. Ho quindi chiesto al presidente di utilizzare il web per condividere con noi tecnici tali informazione in un’ottica propositiva di miglioramento per la classe insegnanti tecnici.
  4. Ho chiesto di sapere quante società sportive siano affiliate alla FIJLKAM, visto che dopo aver contattato nei mesi scorsi l’Ufficio Stampa federale mi era stata negata la possibilità di ricevere tale informazione.
  5. Ho concluso il mio intervento complimentandomi con il Presidente Falcone per le linee strategiche definite in Assemblea e gli ho augurato di realizzare anche solo il 50% di tale proposte. Ciò si tradurrebbe infatti in un cambiamento radicale della FIJLKAM. Ho altre-sì auspicato che non si verifichi ciò che abbiamo già visto negli ultimi anni di governo Falcone, riferendomi alla promessa di cambio dello Statuto fatta nel giorno della Sua precedente elezione – era il 1˚ febbraio 2014 – del tutto disattesa.

Analizziamo la risposta del presidente al mio intervento – in verità si è trattato di un attacco evidentemente molto nervoso alla mia persona e al blog che gestisco. Falcone non si è per niente focalizzato sul merito del mio intervento in Assemblea. Vediamo i dettagli.

  • La replica del Presidente Falcone ha avuto inizio con una metafora: ovvero, le parole utilizzate come mattoncini del lego. Laddove tali mattoncini siano solidi, allora sono volti alla costruzione di qualcosa di nuovo, costruttivo e positivo. Se tali mattoncini non costituiscono una base solida della costruzione, allora quest’ultima è volta a sgretolarsi. Secondo Falcone, non ho avanzato delle critiche costruttive, ma ho avanzato delle critiche per il gusto di criticare e quindi di distruggere. Probabilmente la mia richiesta di potermi migliorare come tecnico grazie al confronto con la direzione tecnica ed i loro programmi è stata considerata una polemica sterile, piuttosto che voglia di fare e di migliorarsi.
  • Secondo Falcone, non è vero che lo Statuto non è democratico. Lo dimostrano i tanti candidati di questa elezione e se non vi è un candidato presidente a fargli da avversario, non è né colpa sua né dello Statuto. Tuttavia, Falcone non ha citato che per candidarsi alla carica di presidente della FIJLKAM ci vogliono 90 proposte di candidatura, 30 per settore da 5 regioni diverse e che tale numero è pari al 30% delle società del settore Lotta. Per di più 30 deleghe per settore rappresenta il numero minimo di proposte di candidatura da reperire e a differenza di quanto accade quando ci si candida nel consiglio comunale di qualsiasi città italiana, non è definito un numero massimo. Ciò significa che un individuo può in teoria togliere dal “mercato” tutte le proposte di candidatura disponibili assicurandosi di essere l’unico candidato. Nella lotta questo discorso trova facile applicazione, visto che vi sono poco più di un centinaio di società sportive. Il presidente Falcone del resto non ci ha fatto sapere quante proposte ha reperito e come esse siano distribuite tra i tre settori.
  • In riferimento alla mia richiesta di ricevere i programmi e le attività svolte dalla direzione tecnica nazionale nel quadriennio appena concluso, al fine di erudire la classe degli insegnanti tecnici, il presidente mi ha detto testualmente: “se vuoi dopo facciamoci una chiacchierata in privato e ti spiego i programmi svolti e le difficoltà che abbiamo incontrato”. In primis, non sapevo che il presidente Falcone avesse delle conoscenze tecniche judoistiche, non avendo mai praticato questa discpiplina sportiva. Probabilmente ignoro il corso accelerato da insegnante tecnico che ha svolto prima di assumere la presidenza della commissione tecnica nazionale dopo aver trombato Raffaele Toniolo. Tra l’altro, una migliore formazione tecnica e una maggior vicinanza tra direzione tecnica e tecnici di club è uno dei punti delle linee strategiche del presidente per il prossimo quadriennio. Dunque perchè non partire da subit0? Il dott. Falcone ha poi proseguito citando in maniera errata alcune frasi che a suo dire avrei scritto su italiajudo.com ed in particolare: 1) le medaglie olimpiche sono state solo fortuna; 2) il merito è stato solo di Pierangelo Toniolo; 3) voglio una federazione di judo indipendente dalla FIJLKAM. Partiamo da quest’ultimo punto: non ho mai desiderato e tanto meno scritto di volere una federazione di judo indipendente dalla FIJLKAM. Sfido il presidente Falcone a trovare su italiajudo.com un riferimento di tale tipo nei miei articoli. Ne approfitto per avanzare il mio pensiero in merito: personalmente ritengo sia proficuo avere altri sport olimpici nella FIJLKAM. Infatti, più medaglie olimpiche significa più risorse per la nostra federazione con un ritorno per tutti. Da ottimizzatore quale sono, professione che svolgo da molti anni, non posso che essere d’accordo con un accorpamento di più federazioni sportive. Dunque, questa è la prima grande cavolata che Falcone ha utilizzato per rispondere al mio intervento in Assemblea. Forse il presidente Falcone, nella sua ira e nel proprio nervosismo, ha confuso la mia persona con il maestro Corrado Croceri che quattro anni fa ha tentato la strada della Federazione Italiana di Judo. Io non ne ero parte. Sui punti 1 e 2 precedentemente citati, non ho mai sostenuto che Rio sia stata una fortuna, bensì ho sottolineato il ruolo chiave che i club italiani abbiano svolto nel raggiungimento del risultato storico di Rio. Nei miei articoli ho poi citato il caso di Fabio Basile, quale il più eclatante a conferma di quanto precedentemente sostenuto. Ho poi precisato che Fabio Basile non è l’unico esempio, ma sicuramente il più rappresentativo. Infatti, la qualificazione last minute mette in evidenza come Basile non sia stato una priorità per la direzione tecnica nazionale. Ciò non significa che il merito sia solo dei fratelli Toniolo. Il merito principale va ovviamente a Fabio Basile e non di certo a Domenico Falcone e al proprio staff. Se Falcone pretende poi che io dia un giusto peso alle parole – come del resto ritengo di aver sempre fatto – non capisco perché lui abbia citato riferimenti inesistenti rispetto a quanto avrei scritto sul blog italiajudo.com. Un atteggiamento di questo tipo non è giustificabile nemmeno quando ci si trova con il cappio al collo per l’intervento di un delegato che ha avanzato chiari questi che richiedevano chiare e semplici risposte. Alla faccia dei principi di lealtà, onestà e rispetto.
  • In riferimento al numero di club regolarmente affiliati alla FIJLKAM, il presidente ha citato il numero di 3.023 società nel 2016, ha poi fornito i numeri degli anni precedenti, citando cifre sempre superiori alle 3.000 unità. Falcone ha poi spiegato che c’è una differenza tra le società sportive che compaiono nel registro CONI e il totale delle società affiliate alla FIJLKAM: tale differenza ammonta a circa 500 club. Infatti, Falcone ha precisato la non obbligatorietà a doversi registrare al CONI da parte delle società sportive. Tuttavia, a pagina 6 del bilancio di previsione dell’esercizio 2016, si dichiara un numero totale di società sportive per l’anno 2015 pari a 2.550 e non si capisce come mai siano state tirate fuori in questa occasione quelle non presenti nel registro CONI. Ancora una volta si è scelta una comunicazione non chiara che dovrebbe essere esplicitata nei documenti ufficiali della FIJLKAM e non solo a voce in sede assembleare e solo in seguito ad una specifica domanda sul tema.
  • Il presidente si è anche dilungato su un tema che poco aveva a che fare con il mio intervento. Non che nei precedenti punti avesse risposto ai miei quesiti, ma questa volta forse il nervosismo del presidente Falcone ha evidentemente toccato l’apice. Falcone ha ribadito la stima nei confronti del mio ex socio di Italiajudo, il Dott. Alessandro Comi, che da gennaio di quest’anno ha deciso di intraprendere strade diverse, e al contrario ha sottolineato di non avere stima nella mia persona. Personalmente, continuerò a fare sonni tranquilli e ne approfitto per ringraziare ancora una volta Alessandro per aver contribuito in maniera rilevante alla crescita di Italiajudo fin da quando nel marzo del 2011 gli chiesi di salire a bordo di questa meravigliosa avventura.
  • In ultimo, il Presidente si è poi reso disponibile ad ogni confronto non solo da parte sua ma di tutta la struttura federale. Peccato che io abbia contattato l’ufficio stampa nei mesi scorsi senza ricevere le informazioni di cui avevo bisogno perché a dire della responsabile stampa, la Dott.ssa Giovanna Grassi, avrei dovuto prima risolvere le mie questioni private con il presidente e poi – forse – avrei potuto ricevere le informazioni di cui avevo bisogno. Dal canto mio, invito il presidente Falcone a non confondere questioni private con questioni istituzionali. Inoltre, e’ anche giusto che i chiarimenti avvengano alla luce del sole e non solo in forma privata, come ha auspicato il presidente Falcone, evidedentemente annoiato dal mio intervento. In caso contrario, significa che al confronto e alla discussione si preferisce una strada diversa che tuttavia non e’ democratica.

Dunque, il presidente Falcone non ha risposto ai miei quesiti e laddove c’ha provato, non l’ha mai fatto in modo chiaro. Per di più, mentre il mio intervento doveva durare non più di 5 minuti, la replica del presidente Falcone è durata quasi 30 minuti e di fatto non aveva limite temporale. Per fare un paragone, anche nei consigli comunali ognuno, sindaco incluso, ha lapossibilità di parlare per un tempo limitato che e’ uguale per tutti. Invece, lo scorso sabato Falcone avrebbe potuto parlare per ore e nessuno lo avrebbe interrotto, se non la mia voce dalla platea, poi messa puntualmente a tacere dal presidente dell’Assemblea che ha spiegato che non mi era concesso il diritto di replica. Anche qui: l’Assemblea è un luogo di confronto e di discussione ed una mera questione di durata dell’Assemblea stessa, non può prevalere sul principio di democrazia, per l’ennesima volta venuto meno nella FIJLKAM.

Inutile dirlo, su questo blog il diritto di replica da parte del presidente Falcone è più che garantito ma sia ben chiaro che qualsiasi cosa egli voglia dire sarà oggetto di discussione e confronto. Vale per me e vale per lui. Del resto “la legge è uguale per tutti”, e dovrebbe essere lo stesso anche nella FIJLKAM, non solo su Italiajudo.

 

“Le parole cantano. Esse feriscono.

Esse insegnano. Esse santificano.

Esse furono la prima, incommensurabile caratteristica magica dell’uomo.

Esse ci hanno liberato dall’ignoranza e dal nostro barbaro passato.”

Leo Calvin Rosten


  1. Zanesco Claudio says:

    Di quanto detto e vissuto negli ultimi anni vi è il fatto che comunque sia si sono aperte delle forme di confronto, forme fino a poco tempo fa impensabili. Personalmente sono più preoccupato dal fatto che nessuno in assemblea esprimeva palesemente la propria preferenza, questo è un fatto che non so spiegarmi se non in una forma di timore ad esporre le proprie idee. Magari mi sbaglio

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