Assegnati i tricolori maschili 2015

Assegnati i tricolori maschili 2015

Si conclude la prima giornata di gara al Pala Ruffini di Torino che incorona i Campioni d’Italia Assoluti per il 2015. Tre conferme rispetto all’edizione di Asti 2014, a 60,100 e +100 kg con il siciliano Elios Manzi, il campano Vincenzo D’Arco e il romano Alessio Mascetti; tre prime volte con tre atleti campani: Davide […]

Pubblicato da Ennebi il 12 Dic 2015 in Torino

Si conclude la prima giornata di gara al Pala Ruffini di Torino che incorona i Campioni d’Italia Assoluti per il 2015.

Tre conferme rispetto all’edizione di Asti 2014, a 60,100 e +100 kg con il siciliano Elios Manzi, il campano Vincenzo D’Arco e il romano Alessio Mascetti; tre prime volte con tre atleti campani: Davide Faraldo a 66 kg, Enrico Parlati a 73 kg ed Antonio Esposito a 81 kg; in ultimo Giovanni Carollo torna a vincere gli Assoluti nei 90 kg.

Tra gli atleti in corsa olimpica: Enrico Parlati, Alessio Mascetti e Fabio Basile sono gli unici a combattere nella loro categoria; mentre Elio Verde e Walter Facente nella categoria di peso immediatamente superiore. Infine, Antonio Esposito dovrebbe rimanere a 81 kg anche nel prosieguo della sua carriera sportiva.

Elios Manzi a soli 19 anni conferma il proprio secondo titolo assoluto ripetendosi dopo Asti e mandando un messaggio forte e chiaro al DT della nazionale maggiore, che non potrà fare orecchi da mercante. Di lui non si puo’ non aprezzare la propria eleganza, che sfoggia in finale contro Angelo Lanzafame. Nota di merito ai due bronzi, Andrea Ferretti e Michael Raso, che sono entrambi judoka-lavoratori, entrambi appena laureati nell’ultimo mese: una medaglia che arriva nonostante le difficoltà per allenarsi e gli impegni di chi non fa judo per mestiere.

Davide Faraldo, che era lontano dalle gare da parecchio, centra il suo primo titolo Assoluto a discapito di Salvatore Mingoia. E’ lui che elimina in semifinale uno dei favoriti, Fabio Basile, che ai recenti campionati d’Europa U23 ha sbaragliato tutti sedendosi sul gradino più alto. Unanime la disapprovazione sulla gestione della semifinale che ha privato Fabio Basile della finalissima, che a onor del vero meritava. Fabio conclude la gara sul terzo gradino del podio, dove gli fa compagnia il bergamasco Diego Cressi.

A 73 kg la sorpresa è rappresentata dall’italo-francese Renè Villanello, che elimina pezzi da novanta come Elio Verde ed Emanuele Bruno. Renè Villanello termina la corsa al titolo al secondo posto, per mano di Enrico Parlati. Quest’ultimo ci tiene a sottolineare che “qui non si è presentato, ha avuto paura” e lo dice quando ancora è sul tatami centrale del pala Ruffini, tanto per essere sicuro che tutti recepiscano il messagio. Medaglie di bronzo ad Augusto Meloni ed Emanuele Bruno.

A 81 kg Antonio Esposito festeggia il suo primo titolo Assoluto, mettendo le basi per il dopo Rio in questa nuova categoria di peso per lui. In una manciata di secondi, supera per ippon di morote seoi nage il piemontese Massimiliano Carollo. Luca Poeta e Alessandro Bergamo completano il podio di questa categoria.

A 90 kg troviamo un altro Carollo sul podio, questa volta sul gradino più alto. Parliamo di Giovanni, lui gli assoluti li aveva gia’ vinti a 81 kg. Questa volta in supera senza problemi Nicholas Mungai. Lorenzo Todini e Antonio Saponaro sono le medaglie di bronzo di questa categoria.

Nel giorno del suo compleanno Vincenzo D’arco festeggia il suo secondo titolo assoluto, riconfermandosi dopo lo scorso anno. In finale supera Giuliano Loporchio grazie ad uno yuko ottenuto di seoi nage in ginocchio. Davide Pozzi e Claudio Pepoli salgono sul terzo gradino del podio.

A vincere gli oltre è Alessio Mascetti, in arte “il conte”, come tutti lo chiamano. Una ri-conferma quasi scontata. La seconda piazza la occupa il napoletano Fabio Dell’Anna. Terzi classificati Andres Moreno e Valerio Menale.

Nella classifica per società primeggia su tutti le Fiamme Gialle, seguite rispettivamente da Fiamme Oro e Carabinieri.

Apprezzatissima la finalissima sul tatami centrale in stile grandi eventi della boxe: finalmente una finale celebrata con tutti i crismi.


  1. Lucio says:

    L’evento torinese ha messo in evidenza una delle peggiori debolezze del nostro judo italiano: l’arbitraggio. Purtroppo sono stati tanti gli episodi contestati e contestatissimi che sono figli di una bassa preparazione e di una errata visione della disciplina del judo. Diversi i casi in cui si è premiato il non-judo di personaggi che si prodigavano in tatticismi noiosi, senza fare un attacco concreto, rispetto ad atleti/e che si impegnavano a fare judo, uno sport che richiede attacchi continui e rischi continui. Speriamo che si possano fare dei progressi anche in questo settore, in modo da proseguire nel miglioramento già iniziato in altri ambienti di questo sport, uno dei più belli del mondo.

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