Cronaca, Commenti e Storia del Judo 9

Cronaca, Commenti e Storia del Judo 9

La conseuta rubrica del giovedi’ sera “Cronaca, Commenti e Storia del Judo” curata dal maestro Silvano Addamiani, VIII Dan di judo, giunge alla sua nona edizione. Buona lettura.    Se volessimo fare il censimento del judo, della sua forza attiva espressa in quantità di cinture nere e grado delle medesime, quantità e suddivisione geografica dei suoi […]

Pubblicato da M. Addamiani il 20 Nov 2014 in Roma

La conseuta rubrica del giovedi’ sera “Cronaca, Commenti e Storia del Judo” curata dal maestro Silvano Addamiani, VIII Dan di judo, giunge alla sua nona edizione. Buona lettura. 

 

Se volessimo fare il censimento del judo, della sua forza attiva espressa in quantità di cinture nere e grado delle medesime, quantità e suddivisione geografica dei suoi insegnanti e la conoscenza della distribuzione dei relativi alti gradi, forse potremmo avere dei valori più reali e forse potremo definire meglio il nostro futuro organizzativo. Ma tutto ciò non compare ne è divulgato.

I judoka dovrebbero approfondire meglio la loro realtà, per meglio poi, prendere le loro decisioni anche elettive.

Il potere si manifesta con molte facce: osserviamone una, ad esempio, che si sta proponendo sempre più prepotentemente, quella della federazione europea di judo. Il suo indirizzo tecnico è condivisibile ma manifestatamente non può essere mutevole ogni anno, ciò va a discapito degli atleti e dei tecnici: vedi i regolamenti arbitrali, che, ogni anno, sono stati mutati, con l’unico scopo della ricerca della spettacolarità della disciplina per farla apparire ai mass-media e agli spettatori, migliore più che ai praticanti.

Prima, si concedeva agli atleti ogni tipo di presa sul judoji, subito dopo si cancellava dal regolamento tale condotta. Come può un atleta attenersi alle nuove norme se fino ad allora aveva partecipato, con le vecchie, affermandosi?

Pochi ricordano un atleta tedesco della Germania est, più volte campione d’Europa, Erald Smith. Questo atleta vinse tutte le gare, applicando il suo speciale, il kata-guruma (ruota sulle spalle), lo tirava stando a terra, stando in ginocchio o stando anche in piedi, era devastante, ebbene oggi, il grande Smith non sarebbe mai esistito perché il kata-guruma è proibito (non si possono fare prese alle gambe).

Noi crediamo che il judo è stato orbato di un’altra tecnica; in passato ce ne sono state altre eliminate dal regolamento tecnico, ora cosa stiamo facendo? judo o lotta giapponese?.

Il judo non potrà mai essere una disciplina spettacolare, se non per gli addetti ai lavori.

Ricordate, quando si fece il primo tentativo pratico di spettacolarizzazione? Fu alle Olimpiadi di Seul, dove i tecnici della tv coreana imposero alla federazione internazionale e quindi al CIO che gli atleti di judo avessero judoji di differente colore, uno bianco e l’altro blu; cosa questa rimasta ed apprezzata, ma che non era nata, nell’ambito tecnico, ma dalle necessità televisive dell’evento.

Anche in questa novità, i giapponesi, opposero una resistenza ad oltranza, come andò a finire lo sapete tutti.

I regolamenti tecnici che governano il judo cercano continuamente di indirizzarlo verso una forma di spettacolo sportivo e per esso sacrificano anche i suoi contenuti basilari, come il go-kyo (cinque principi) dove la competizione (shiai) s’abbevera delle sue tecniche che lo compongono, ma dove contemporaneamente ne vuole modificare il senso che lo costituisce e la sua quantità di espressione tecnica viene decurtata, (vedi la cancellazione dalle gare di alcune di esse) come ad esempio il kami-basami prima, ed il kataguruma ora.

Non ci si accorge che così facendo si distorcono i valori del judo, un bel problema ci sembra.

Il potere non ha un limite, e quando lo si possiede, lo si usa: quindi attenzione nel concederlo perché tal volta potrebbe finire a persone sbagliate; vedi ad esempio, le nuove norme che regolano i nuovi tipi di judoji da indossare alle gare internazionali, forse non ci avete fatto caso, in questo campo, ma gran parte delle famose case giapponesi, produttrici di tali manufatti non ha aderito a queste norme cosa vuol dire? Forse che le case non aderenti non rispondevano agli standard del prodotto richiesti? Il Kodokan, ad esempio, omologa due case costruttrici non partecipanti a questo business, così vale per i tatami o per i protettivi, esempi banali, ma significativi dell’uso del potere.

Oggi non vale più l’esempio della canoa e della piroga che avevamo accennato precedentemente, oggi esse sono proprio due cose incompatibili tra loro.

Le regole ci sono sempre state, anche sui judoji, ma non sono mai state rispettate o fatte rispettare. Nelle misure del judoji, gli arbitri vedevano sempre il famoso dito e non il nostro satellite naturale.

Siamo arrivati a dare, oggi, all’arbitro, un attrezzo misuratore della larghezza delle maniche, non vi sembra un assurdo? Il business, ha capito ed ha fatto aumentare le regole (le chiamano impropriamente sanzioni) per avere il massimo tornaconto, chi paga questo fatto puramente di potere politico?

Naturalmente il tecnico, è la nostra risposta.

continua…

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  1. Claudio Zanesco says:

    Bello , articolo condivisibile in tutto, anche perchè la famosa spettacolarità televisiva non c’è e non ci sarà mai. Parto da un presupposto che le persone guardano quello che i mass media propongono, nel calderone poi si scieglie quello che piace, personalmente mi annoio a morte nel vedere un gran premio di Formula 1 o una partita di tennis alla TV, mi annoio anche nel vedere una gara di Judo, mi piacciono di più i riassunti. Quindi per avere più attenzione televisiva non bisogna cambiare continuamente le regole della competizione, prodotto finale, ma aumentare la massa dei praticanti che appassionandosi al judo possono chiederlo nei mass media. Se le società sportive fossro supportate economicamente e gli insegnanti, magari in parte pagati dalla struttura nazionale, quante persone si avvicinerebbero al judo? e queste persone quanti judogi, gadgets, cosri tecnici , materiale vario, tatami avrebbero di bisogno per praticare, quanto questo influiribbe sul movimento economico judositico? quanta TV avrebbe bisogno di far vedere il judo?
    MAH!!!!!

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