DiversaMENTE con i candidati consiglieri

DiversaMENTE con i candidati consiglieri

Il quarto appuntamento con la rubrica DiversaMENTE, curata dal Dott. Ing. Nicandro Buono, alias Ennebi, si rivolge a coloro che vogliono candidarsi alla carica di consigliere nazionale della FIJLKAM affinché escano allo scoperto. Il popolo della FIJLKAM non potrà che apprezzare due aspetti principali legati alla scesa in campo, sopratutto se comunicata in maniera tempestiva: da un lato il coraggio di esporsi e di mettersi in gioco mettendo la propria faccia; dall’altro il rischiare sulla propria pelle per le proprie idee.

Pubblicato da Ennebi il 29 Set 2016 in Barcelona, ESP

Inauguriamo la quarta puntata di DiversaMENTE parlando di come i candidati consiglieri della FIJLKAM possano distinguersi rispetto a quanto sia accaduto negli ultimi decenni.

Nelle scorse puntante abbiamo parlato dell’importanza di prendere coscienza ed informarsi sulle questioni che regolano la vita della FIJLKAM. Le innumerevoli email che la redazione di Italiajudo ha ricevuto e continua a ricevere in tal senso, dimostrano che c’è un cambiamento in atto che parte proprio dalla base, e quindi dai tesserati, e che passa per una partecipazione attiva alla cosa pubblica. Abbiamo anche parlato dello scandalo delle proposte di candidatura e di come devono necessariamente essere semplificate al fine di avere delle elezioni quasi democratiche. Parlo di scandalo prima di tutto per il numero necessario, che arriva a rappresentare il 25% delle associazioni sportive iscritte alla FIJLKAM; in secondo luogo per le modalità, visto che nel passato si era resa necessaria l’autenticazione di fronte al notaio (a pagamento) o al presidente regionale FIJLKAM di appartenenza (se si fa trovare). L’evidente scopo di rendere difficile il reperimento delle proposte di candidatura e quindi la possibilità di avere avversari, aveva richiamato nella seconda puntata di DiversaMENTE allo slogan della pubblicità del gratta e vinci: “Ti piace vincere facile?”. Nella scorsa puntata abbiamo anche invitato i rappresentati dei dirigenti, degli insegnanti tecnici e degli atleti all’interno di ogni club a inviare spontaneamente (quindi, senza che gli vengano chieste) le proposte di candidatura e quei candidati che hanno colpito in modo positivo per il proprio programma.

Quest’oggi invece ci rivolgiamo ai candidati stessi, invitandoli ad uscire allo scoperto. Infatti, senza palesare la propria volontà a candidarsi, diventa impossibile reperire le proposte di candidatura necessarie per poter partecipare alla competizione elettorale.

Non è affatto vero che l’agire con largo anticipo comporti svantaggi oppure che sia una mossa che bruci il candidato, come si usa dire in gergo. L’ho sentito dire spesso negli ultimi giorni: “Aspetto, altrimenti mi brucio”. Nossignori. Se pensiamo alla mossa di Bernardo Centracchio, dichiaratosi candidato a marzo di quest’anno, non possiamo che trarne un riscontro più che positivo.

Ci sono in realtà parecchi vantaggi nel fare la prima mossa. Stiamo infatti parlando di una competizione a tutti gli effetti seppure in ambito elettorale, e per questo motivo valgono le stesse regole di qualsiasi altra competizione. Se facessimo il paragone con il mondo del judo, in una competizione è importante studiare a fondo gli avversari, ci mancherebbe altro, ma è molto più importante svolgere i propri compiti a casa: ovvero allenarsi duramente e concentrarsi sulle azioni da intraprendere in gara.

Nell’ambito elettorale, il popolo della FIJLKAM non potrà che apprezzare due aspetti principali legati alla scesa in campo, sopratutto se comunicata in maniera tempestiva:

1.       Il coraggio di esporsi e di mettersi in gioco mettendo la propria faccia;

2.       Rischiare sulla propria pelle per le proprie idee.

Da parte di judoka e quindi di combattenti, non mi aspetto una strategia diversa dall’affrontare audience e avversari a viso aperto. Chiunque decida di intraprendere delle strade diverse, più o meno azzeccate dal punto di vista strategico, a mio parere non può definirsi un judoka né tanto meno un combattente.

Essere tra i primi ad uscire allo scoperto riduce anche drasticamente il rischio che qualcun altro agisca prima e magari con un programma molto simile al proprio. Del resto, nella FIJLKAM questo rischio è molto piú alto: il nostro è un mondo piccolo e diventa davvero facile che informazioni confidate a qualcuno diventino di pubblico dominio in pochissimo tempo. Un altro importante vantaggio nell’essere tra i primi ad esporsi sta nel tempo disponibile per confrontarsi con coloro che votano. Un programma può essere interpretato male e il candidato ha in questo modo il tempo di capire che c’è stato una mala interpretazione e al tempo stesso ha il tempo di fornire dei chiarimenti. Perché no, magari avendo tempo di confrontarsi, può capire di essere in torto e aggiustare il tiro. Il candidato mostrerebbe in questo caso grande umiltà. In ultimo, chiarire di far parte della competizione, può facilitare alleanze con altri candidati.

Per fare un paragone nel mondo del business, un recente studio di Harvard Business Review Analytic Services intitolato “The digital dividend – First mover advantage” ha dimostrato come i “Pionieri” nel mondo digitale, ovvero quelle aziende identificate nel report come fortemente convinte dei benefici derivanti dall’adozione di nuove tecnologie e che perseguono il vantaggio della prima mossa, siano più avanti rispetto ai loro concorrenti in termini di crescita del fatturato e posizione sul mercato. Il 20% di queste aziende ha registrato una crescita del fatturato persino superiore al 30%, oltre il doppio rispetto alle aziende identificate dallo studio come “Follower” (quelle cioè che restano a guardare e investono solo dopo che i vantaggi sono stati comprovati, senza assumersi il rischio di fare la prima mossa).

Provate in effetti ad immaginare una azienda che lancia nel mercato un prodotto molto innovativo che nessun altro offre e provate a immaginare che dopo un anno altre aziende copiando la prima, lanciano lo stesso prodotto sul mercato, con un nome diverso e magari anche con una qualità piú scarsa.

Che opinione vi fate della prima azienda e quale opinione per le seconde?

 

Dunque, l’invito di oggi è quello di uscire allo scoperto.

Dove sono i candidati consiglieri della FIJLKAM, con l’eccezione di Bernardo Centracchio, palesatosi già a marzo?

Domani potrebbe essere troppo tardi.


  1. comino says:

    Direttore Egregio
    ha per caso o per ventura preso visione sul sito IJF di ” Mandatory statutory provisions for the IJF National Member Federations”
    Cordialmente e senza commenti

    P. COMINO

  2. Alberto says:

    Vorrei intervenire nel dibattito pre-elettorale ma ancora non capisco quali sono i candidati e soprattutto i loro programmi,perche é su questo che dovremmo confrontarci.Nell’attesa vorrei che finalmente non votassimo piu per chi é al “potere” ormai da decenni…e qualche consigliere in corsa per le elezione portasse la proposta di due mandati e poi via,di dare un voto ad ogni asd…e molto altro…non votate per chi ha rovinato e maltrattato i kata (Sig.Stefanel) che vivacchia in consiglio da troppi anni….rottamiamo i vecchi dirigenti ringraziandoli ,non tutti,per il loro lavoro,ma adesso servono nuove idee,nuove energie,nuova democrazia,saluti

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