Fidenza: il giorno dopo…

Fidenza: il giorno dopo…

Assegnati i sedici tricolori juniores in palio per il 2014, cosa resta della due giorni di Fidenza? Vinta o persa, la gara è finita e domani siamo tutti, ognuno ai suoi compiti, incarichi e responsabilità, con il dovere di far fruttare al meglio l’esperienza di questo week-end emiliano. La seconda finale col sistema del “dentro […]

Pubblicato da AC il 31 Mar 2014 in Monza

Assegnati i sedici tricolori juniores in palio per il 2014, cosa resta della due giorni di Fidenza? Vinta o persa, la gara è finita e domani siamo tutti, ognuno ai suoi compiti, incarichi e responsabilità, con il dovere di far fruttare al meglio l’esperienza di questo week-end emiliano.

La seconda finale col sistema del “dentro tutte” per le ragazze, ha confermato le perplessità relative a questo sistema di selezione sperimentale, confermando i dati raccolti dopo la finale cadetti: 12 gli assenti tra i ragazzi, pari al 4.95% degli qualificati, 48 le assenti tra le ragazze, pari al 18.15% delle ammesse (le percentuali dei cadetti erano femmine 16,77%, maschi 2,65%.). Che le ragioni siano, economiche, geografiche o di “merito”, è ormai evidente che un sistema di questo genere non può funzionare a lungo…

Di rilievo invece l’incremento dei cadetti impegnati con gli junior: i pre-iscritti nati negli anni 1997 e 1998 sono stati ben 45, circa l’8.5% del numero totale. Se negli scorsi anni partecipare da cadetto al tricolore juniores rappresentava un eccezione per pochi talenti, oggi si tratta di un’abitudine ben più diffusa: sembrerebbe in particolare che la possibilità di sostenere l’esame per il primo dan fin da cadetti, abbia dato a molti lo spunto per cimentarsi nel passaggio di grado per mettersi alla prova anche in questa gara…a ciascuno valutare se si tratti di un’esasperazione dei percorsi “canonici” o di una positiva opportunità di riscatto magari dopo una finale cadetti al di sotto delle aspettative. Dei quarantacinque cadetti “partiti”, tra sabato e domenica sono stati in sette ad andare a medaglia: Pantano, Petrosino, Casaglia, Graziano e Guiso con i due ori di Manuel Lombardo e Michela Fiorini.

Guardando ancora ai numeri, lo scarto tra le presenze della finale cadetti e quelle di questa finale juniores è stato di oltre 300 atleti (-40.8%). Visto in termini prospettici questo gap impressionante deve far riflettere tutti gli addetti ai lavori, poiché se l’abbandono nella fascia adolescenziale è “fisiologico”, le ragioni di un tasso di drop-out così elevato vanno ricercate e comprese con attenzione: perché continuare a fare judo a 18 anni? Se i risultati degli ultimi anni coi giovani e coi giovanissimi parlano chiaro – siamo una delle nazioni più forti d’Europa se si parla di cadetti –  quali sono le opportunità perché quei talenti non vadano dispersi come fin troppo è successo in un passato neanche lontano?

Lasciando definitivamente le somme e le percentuali, a Fidenza è stato positivo lo scambio tra i tecnici in gara e la Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici, avvenuto sabato mattina prima che i tricolori avessero inizio: i maestri Giovanni Strazzeri, Luigi Crescini ed Angelo Beltrachini hanno comunicato l’istituzione e l’attivazione entro la prossima settimana, dell’indirizzo e-mail ufficiale della Commissione che, come annunciato in precedenza, intende aprirsi ad un dialogo con i tecnici e le società: l’obiettivo è quello di migliorare e costruire grazie alle critiche ed ai suggerimenti di chi ogni giorno, nel proprio dojo o in giro per l’Italia e l’Europa trovasse degli spunti interessanti per cambiare in meglio il judo italiano. Apprezzata in questo senso la figura del “rappresentante degli insegnanti tecnici” in sede di gara, ruolo rivestito in questa occasione dal maestro Luigi Crescini. Certo, dovendo vigilare su ben cinque aree, un solo ”garante” dei tecnici per una finale nazionale è forse troppo poco per assicurare la “presenza giusta al momento giusto”.

L’ultimo pensiero “fuori gara” vuole insistere sulla lezione delle maggiori competizioni internazionali ma anche di numerosi altri sport: valorizziamo le finali!….una nota stonata della due giorni di Fidenza riguarda proprio il fatto che le finali – così come le premiazioni svolte nel bel mezzo della gara con le consuete sovrapposizioni di voci in perfetto stile vucciria – non abbiano avuto il risalto che ogni finale merita, come più volte richiesto dai tecnici e dalle società nel corso degli ultimi mesi: perché le indicazioni federali per lo svolgimento della manifestazione hanno esplicitamente previsto che le finali dovessero essere svolte al tatami della categoria e in contemporanea allo svolgimento degli altri incontri? Non ha giovato né agli atleti, né all’immagine del judo…né tantomeno all’ottimizzazione dei tempi di gara, visti i tempi morti osservati su diversi tatami.

Dopo il tricolore, cosa resta di Fidenza? Da rimboccarsi le maniche…e non solo perché oggi è lunedì.


  1. giuseppe says:

    Vorrei riflettere sullo streaming.
    Sabato verso le 12,30 durante le finali c’erano solo circa 180 connessioni. Mi sembrano poche. Se si riuscisse ad incentivare di più forse la federazione potrebbe giovare di piccoli spot e trovare nuovi sponsor.
    Belli i commenti di Marchetti e Bruyere in evidente difficolta con la regia proprio per il sovrapporsi di alcune finali.
    esisteranno statistiche più precisire per studiare il fenomeno e creare spazi commerciali anche in qst senso?

    • Carmine says:

      Certo le connessioni erano 180 perchè non si può riprendere solo, salvo sporadici cambi, solo una categoria di peso.

  2. judoka says:

    l’altro giorno ero presente e ho combattuto soli 2 incontri…..bella gara, ma francamente ho visto gente perdere 2 shido vs 1 shido……bah nuove regole altro sport…..facciamo sumo se nn si può uscire….

  3. Vascellari Gianpietro says:

    Tanti i commenti dopo questa finale nazionale, ma su alcuni punti penso sia utile fare alcune riflessioni. Per prima cosa e’ ormai evidente l’ inarrestabile flessione qualitativa e soprattutto quantitativa del Judo nazionale. Se i Senior sono ormai scomparsi nella più’ totale indifferenza, la stessa cosa sta gradualmente avvenendo anche per gli Junior e continuando su questa strada è’ solo questi e di tempo ma cominceranno a calare anche i Cadetti. Vi sembrano tanti i quasi 500 Juniores che hanno rappresentato il meglio d’ Italia a Fidenza? Ma ci rendiamo conto che in campo internazionale riusciamo ormai ad essere competitivi solo con i Cadetti? Insomma vogliamo porre dei correttivi ad un sistema che non produce numeri ne’ risultati , o preferiamo far finta di niente continuando a nasconderci dietro ad un fatalismo che non seve a nessuno? Se le grandi riforme proposte consistono nel concedere agli insegnanti in gara il “diritto di parola” attraverso un loro rappresentante che per quanto possa essere bravo non è materialmente in grado di seguire contemporaneamente tutti gli incontri su cinque tatami, dove pensiamo di andare? Pur ringraziando la buona volontà’ e disponibilità di chi cerca di farsi nostro interprete in gara, penso proprio che la direzione non sia quella giusta. Invece di snellire e rendere più’ efficiente l’ organizzazione delle gare, le stiamo al contrario appesantendo con una serie incredibile di “responsabili” e “commissari” di tatami, di gara e quant’ altro possa staccare sempre di più’ le competizioni dalla realtà di un Judo agonistico sempre più’ difficile oneroso e poco gratificante per atleti e società. Invece di motivare e meglio organizzare la”linfa vitale” di quei pochi atleti e Società’ che ancora se la sentono di affrontare il sempre più’ difficile percorso agonistico, si fa esattamente il contrario. Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare. Qui mi fermo, perché sono talmente tante le cose che andrebbero affrontate e discusse con la massima urgenza pe togliersi dalla palude nella quale stiamo sprofondando ogni giorno di più, che queste mie poche osservazioni sono ben poca cosa.

  4. berny says:

    scusate, ma dove erano i rappresentanti Federali la domenica a già impegnati con comunioni cresime o per la gita fuori porta, ,vergogna non c’era nessuno anzi vi erano i due non rieletti che hanno incarichi di lustro ma di certo non rappresentano la Federazione. Partendo da questo cosa dire al M° vascellari che ha pienamente ragione,ma scusate, con tutto il massimo rispetto per la commissione, ma la riunione fatta è solo per i pochi e certo questo ormai consueto e ridicolo indire riunioni il venerdi sera sul luogo di gara è semplicemente ridicolo e mi meraviglia che tecnici, allenatori e dirigenti vi prendano parte facendosi prender per il CULO e quando c’è vo ‘c’è vò. questo basta per dire come siamo ridicoli noi e chi vul il suo male pianga se stesso.

    • nicla says:

      Caro Berny,
      non solo condivido il tuo disappunto,
      ma aggiungo anche che questa é la evidenza che i nostri consiglieri non solo sono lontano dalla gente e quindi dai judoka, ma si sentono lontani da tutti noi.

      E’ un dato importante affinché ognuno rifletta, la prossima volta…

  5. Carmine says:

    ….”Lacci e lacciuoli si aggiungono infatti ogni giorno di più, a cominciare da un regolamento arbitrale che per essere compreso richiede ormai corsi di preparazione che anche in questo caso ottengono il solo l’effetto di allontanare ancor di più’ il pubblico di non addetti ai lavori dalle nostre gare….”Questo dice il Maestro Vascellari. E riassume in questo tutto il problema che c’è alla base del problema. Regole assurde che sono l’esatto contrario delle regole di solo un anno prima. Regole che i tecnici in palestra si affrettano, con notevole spirito di sacrificio(usi obbedir tacendo e tacendo morir..chiedo scusa all’Arma per l’accostamento)a far capire ed applicare. Con il risultato che il giorno della gara, la maggior parte delle novità partorite dalle fervide menti della federazione, rimangono al 90% inapplicate. Dispiace per quel 10% rimanente che ha subito senza potersi ribellare decisioni arbitrali nettamente in contrasto con decisioni(sullo stesso tatami)avvenute in precedenza. Quando si vogliono complicare le regole ad uno sport di una semplicità estrema, le conseguenze sono quelle esplicitate dal Maestro Vascellari.

  6. Marco Bottinelli says:

    LE FINALI DEL DENTRO TUTTE, LE FINALI DI TANTI CADETTI A MEDAGLIA O MOLTO COMPETITIVI (MA DOVE ERANO GLI JUNIOR NEI 55 KG MASCHILI),LE FINALI DELLE 180 CONNESSIONI VIA WEB, LE FINALI SENZA PUBBLICO (FATTA ECCEZIONE DI QUALCHE PARENTE STRETTO, MA MOLTO STRETTO ) SONO STATE A MIO AVVISO UN ALTRO PASSO SUL VIALE DEL TRAMONTO DI QUESTO SPORT ALMENO IN ITALIA.
    UN VIALE CHE PARTE DALLE PALESTRE SEMPRE PIU’ VUOTE ,ATTRAVERSA GLI ABBANDONI PRECOCI (TANTI) TRA CADETTI E JUNIOR E ARRIVA A FINALI DI CUI NESSUN ORGANO DI STAMPA SI E’ ACCORTO DELLO SVOLGIMENTO. SARA’ L’ABBRACCIO MORTALE DEL CALCIO E DI ALTRI SPORT PIU’ DI MODA, SARA’ LA NS. IN CAPACITA’ DI RINNOVARCI (30 E ROTTI ANNI DI CONTINUITA’ NON SONO POCHI) MA TRA POCO DA NOI IL JUDO…… SARA’ UNO SPORT PER VECCHI (E VAI CON I CAMPIONATI MASTER)

  7. sardus says:

    Come non condividere molte delle osservazioni riportate nel forum. Aggiungo solo una cosa: si diceva, perlomeno hanno cercato di convincerci, che con il nuovo regolamento sarebbero aumentati gli ippon, la spettacolarità del judo per renderlo maggiormente fruibile ai “non addetti”. A Fidenza quello che si è osservato sono stati numerosi incontri terminati, vinti, con uno shido di vantaggio. Ma chi le stila le statistiche che dicono che gli ippon sono veramente aumentati? Io ho osservato solamente un esasperato tatticismo mirato a far prendere la sanzione all’avversario. Poveri arbitri, che devono ogni giorno assumersi responsabilità a volte su valutazioni poco chiare anche a loro!!

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