L’ACBB lascia Maret Cyrille ed i suoi compagni di squadra senza allenatori

L’ACBB lascia Maret Cyrille ed i suoi compagni di squadra senza allenatori

L’attuale club del numero uno della ranking mondiale nei 100 kg Cyrille Maret ha perso in un colpo solo entrambi gli allenatori, Stéphane Bregeon e Thierry Dibert, licenziati apparentemente per futili motivi e alla data attuale ancora non sostituiti, compromettendo di fatto l’imminente inizio della stagione agonistica. Ad accusare il colpo nell’immediato sono Cyrille Maret -100kg e Cecric Révol -60kg che a poche settimane dai mondiali si trovano senza allenatori, cosi come Baptiste Pierre -81 kg selezionato per l’Universiade di Tapei. Molti atleti si stanno guardando intorno e sono già molti coloro che si sono trasferiti in altri club.
E’ la spaccatura di un grande gruppo di atleti e la fine di un’era agonistica importante per l’ACBB, club che ha dato alla Francia medaglie di un grandissimo prestigio. Due anni dopo la spaccatura di un altro club prestigioso, Levallois, praticamente scomparso due anni fa anch’esso per “problemi finanziari”, arriva anche la crisi di un altro club storico francese.

Ancora una volta, il management di una società professionistica presenta un piano strategico difficile da capire e da digerire, che mira solamente ai profitti di breve periodo, tralasciando i risultati agonistici e dimenticandosi di una veduta di lungo periodo.

Una visione miope contro il quale gli atleti tesserati hanno potuto fare poco o nulla.

Pubblicato da Miriam Auteri il 9 Ago 2017 in Parigi

Fa già notizia da qualche giorno sui social network e più recentemente anche sulla rinomata rivista di judo francese, L’Esprit du Judo, il licenziamento dei due allenatori del club francese Athletic Club Boulogne Billancourt, più conosciuto sotto l’acronimo ACBB.

L’attuale club del numero uno della ranking mondiale nei 100 kg Cyrille Maret, infatti, ha perso in un colpo solo entrambi gli allenatori, Stéphane Bregeon e Thierry Dibert, licenziati apparentemente per futili motivi e alla data attuale ancora non sostituiti, compromettendo di fatto l’imminente inizio della stagione agonistica.

Ma come siamo arrivati a questo punto?

Premettiamo che il club parigino ACBB è una polisportiva al cui interno vi sono diversi sport, tra cui il judo. Ogni sport è gestito da un comitato. Tesserata da tre anni per l’ACBB e da meno di un anno al comitato direttore dello stesso, ho assistito in diretta alla spaccatura di una delle società francesi più rinomate di sempre.

Basta pensare ai nomi di atleti di spicco mondiale, quali JL Rougé, Philippe Merlin, Cathy Fleury, Cécile Novak, Pascal Tayot, Alexandre Borderieux, Gilles Bonhomme, Pierre Robin, Patrick Rosso, Cyril Soyer, Jean-Pierre Tripet, Larbi Benboudaoud, Thierry Fabre, Gilles Bonhomme, Darcel Yandzi, Guillaume Chaine, Jonathan Allardon, Aurélien Leroy, Nicolas Brisson, Loic Korval, Loic Pietri, Cyrille Maret, per capire che non sono molti i club che vedono passare cosi tanti campioni!

Con uno dei più alti budget annuali per la gestione dell’attività agonistica (circa 700.000 €) l’ACBB ha dovuto fare i conti con una gestione manageriale difficile ed a tratti incomprensibile.

Lo scorso gennaio, infatti, era stata già pre-annunciata agli atleti della sezione agonistica la scelta di lasciare passare questi due anni post Rio come periodo di transizione per poi focalizzarsi, da gennaio 2018, solo su due atleti da accompagnare a Tokyo 2020.

La notizia era stata accolta con molti malumori e il clima all’interno del club era diventato molto competitivo poiché gli atleti erano in gara tra di loro per potersi accaparrare uno dei due posti disponibili per essere accompagnati e finanziati dal club fino a Tokyo 2020.

Con l’arrivo del campionato a squadre a marzo, i problemi sono aumentati: con la scusa che non c’erano abbastanza soldi, l’ACBB ha rischiato di non partecipare per la prima volta nella sua storia alle finali dei campionati nazionali. E’ stato grazie alla sovvenzione eccezionale di 5.000 € che l’allenatore Stéphane Brégeon ha ottenuto dal comune di Boulogne Billancourt che le due squadre, sia la maschile sia la femminile, presero parte alle finali di Marsiglia.

La spaccatura ufficiale tra la squadra agonistica (atleti + allenatori) e il presidente del comitato di gestione del settore judo dell’ACBB, Denis Crozet, arriva ad aprile, quando quest’ultimo annuncia tagli salariali. Una serie di riunioni con il comitato si sono svolte tra aprile e giugno, con l’ultima votazione che ha visto il folle progetto del presidente Crozet avere la maggioranza: il licenziamento di un allenatore ed un atleta e la conferma di voler utilizzare il budget solamente per due atleti e un allenatore con obiettivo le Olimpiadi del 2020. Peccato che ad inizio luglio, oltre al licenziamento del 60 kg Kamel Mohamedi, più volte medagliato nazionale ed internazionale, entrambi gli allenatori abbiano ricevuto una convocazione per un colloquio pre-licenziamento che ha avuto effetto dal 1˚ agosto 2017. A questi, si aggiunge il licenziamento di Loic Korval, avvenuto un paio di anni fa e per il quale vi è un processo in corso il cui giudice dovrebbe esprimersi ad ottobre di quest’anno.

Ad accusare il colpo nell’immediato sono Cyrille Maret -100kg e Cecric Révol -60kg che a poche settimane dai mondiali si trovano senza allenatori, cosi come Baptiste Pierre -81 kg selezionato per l’Universiade di Tapei. Molti atleti si stanno guardando intorno e sono già molti coloro che si sono trasferiti in altri club.

E’ la spaccatura di un grande gruppo di atleti e la fine di un’era agonistica importante per l’ACBB, club che ha dato alla Francia medaglie di un grandissimo prestigio. Due anni dopo la spaccatura di un altro club prestigioso, Levallois, praticamente scomparso due anni fa anch’esso per “problemi finanziari”, arriva anche la crisi di un altro club storico francese.

Ancora una volta, il management di una società professionistica presenta un piano strategico difficile da capire e da digerire, che mira solamente ai profitti di breve periodo, tralasciando i risultati agonistici e dimenticandosi di una veduta di lungo periodo.

Una visione miope contro il quale gli atleti tesserati rappresentati da soli due membri nel comitato direttore, ovvero il mio collega di squadra Romain Poussin e me stessa, hanno potuto fare poco o nulla.

Una vetrina invidiata da molti rischia di divenire un club come tanti. Ciò perché si è anteposto un interesse personale ad un interesse collettivo. Oggi è immensa la delusione e solo i tribunali potranno magramente ricompensare i nostri allenatori e il nostro compagno di squadra Kamel.

Il mercato si è quindi inaspettatamente ri-aperto a Parigi a poche settimane dall’inizio della nuova stagione!

Dove si tessereranno i nostri campioni? Chi offrirà di più per l’olimpionico Cyrille Maret? Vi terremo aggiornati.

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