“Marcia Avanti”? Giammai!

“Marcia Avanti”? Giammai!

Ci si aspettava un cambiamento, di quelli veri, che facesse da propulsore per la crescita di tutto il movimento judoistico italiano. E invece un cambiamento c’è stato, è innegabile: una decisa retromarcia. Mi riferisco a quanto indicato nell’allegato n.1, che definisce le modalità con cui gli atleti possono partecipare alle European Cup e ai tornei […]

Pubblicato da Ennebi il 19 Gen 2014 in Dublin, Ireland

Ci si aspettava un cambiamento, di quelli veri, che facesse da propulsore per la crescita di tutto il movimento judoistico italiano. E invece un cambiamento c’è stato, è innegabile: una decisa retromarcia. Mi riferisco a quanto indicato nell’allegato n.1, che definisce le modalità con cui gli atleti possono partecipare alle European Cup e ai tornei validi per la ranking list mondiale, contenuto nella circolare n.15 riferita al consiglio di settore svoltosi il 22 novembre 2013 e pubblicata sul sito federale solo il 20 dicembre del medesimo anno.

 

Ebbene, dopo un articolo pubblicato su questo blog a inizio ottobre dal titolo “Un brutto sogno?” (clicca qui per accedervi),  la FIJLKAM precisava quanto segue: “… Tutto ciò, peraltro, non mette assolutamente in discussione la libera partecipazione ai Tornei Internazionali, strada percorsa con convinzione dalla Federazione – decisamente a “marcia avanti” – così come sottolineato dal comunicato relativo all’ultimo Consiglio di Settore Judo, pubblicato a luglio scorso sul sito federale, nel quale si prende atto con soddisfazione del successo crescente dell’iniziativa.”(clicca qui per leggere il testo integrale della precisazione della FIJLKAM).

 

Strada percorsa con convinzione? Decisamente a “marcia avanti”? Siamo proprio sicuri che sia così? Stiamo davvero parlando della libera partecipazione ai Tornei Internazionali?

Dopo aver letto la circolare n. 15 pubblicata a fine dicembre posso affermare con convinzione che non è affatto così, o quanto meno possiamo dire che i buoni propositi della Federazione di metà ottobre non si sono poi concretizzati, almeno per quanto concerne questo aspetto. Provo a spiegarmi meglio.

Quando il direttore tecnico della Nazionale era Felice Mariani, le European Open, all’epoca chiamate World Cup, aperte alla libera partecipazione degli atleti non erano molte, alla stregua di quanto accade oggigiorno, ma quantomeno per prendervi parte bisognava essere un atleta di interesse nazionale, ovvero bisognava essersi piazzati tra i primi 5 posti di un campionato italiano nei due anni precedenti. Chiaramente di fronte a un numero limitato di posti e un maggiore numero di richieste, il DTN decideva in funzione dei risultati, come è giusto che sia!

Eppure, si  chiedeva un cambiamento già allora: volevamo un segno di apertura più deciso che portasse alla totale liberalizzazione di tutti i tornei validi per la ranking list mondiale, che fossero World Cup, Grand Prix o Grand Slam non importava.

A ciò si aggiunge che la partecipazione alle European Cup Seniores era del tutto libera, previa comunicazione anche a mezzo mail agli uffici federali. Non vi era, dunque, nessun vincolo per potervi prendere parte. Ciò significa che un atleta che si classificava al nono posto di un campionato italiano e quello che perdeva al primo turno eliminatorio avevano la possibilità di fare esperienza internazionale, pur non potendo accumulare punti per la ranking list mondiale. Questi atleti potevano così confrontarsi con atleti di altri Paesi, potendosi presentare l’anno successivo al campionato italiano con delle possibilità in più, con una maggiore esperienza alle proprie spalle, una esperienza senz’altro preziosa.

Dunque, ognuno aveva l’opportunità di investire su stesso e di crescere, ognuno in base al proprio livello, i primi 5 dei campionati italiani potevano arrivare alle World Cup, gli altri potevano fermarsi alle Europ Cup. Ognuno avesse voglia di confrontarsi, con alcune limitazioni, poteva farlo.

Ora, invece, si parla di nuova era, non siamo più sotto la direzione tecnica del “tiranno” Felice Mariani, ma ci sono un manager e tre tecnici, ognuno con uno specifico ruolo, che costituiscono una commissione di pari: la nuova Direzione Tecnica Nazionale. Ed è proprio in tale contesto che ci aspettavamo il grande cambiamento, vale a dire la totale apertura agli atleti di interesse nazionale dei tornei validi per la ranking list mondiale.

La circolare n.15 rappresenta un grande passo indietro in tal senso restringendo in maniera drastica la possibilità per un atleta italiano di svolgere un torneo volgarmente detto di “serie a”. Mentre prima era necessario essere un AIN, ora un atleta deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti per partecipare ad una Continetal Open:

1)      Partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012

2)      Partecipazione ai campionati del mondo senior e junior degli ultimi due anni precedenti (2012, non disputato, e 2013)

3)      Partecipazione ai campionati europei senior, junior, under 23, degli ultimi due anni precedenti (2012 e 2013)

4)      Partecipazione al Grand Prix e Grand Slam dei due anni precedenti (2012 e 2013)

5)      Piazzamento entro il quinto posto in Continetal Open (ex World Cup) nei due anni precedenti (2012 e 2013)

6)      Medaglie in European Cup senior nei due anni precedenti (2012 e 2013) oppure in quello in corso (2014).

Avete letto bene, non manca nessun punto, ora essere atleta di interesse nazionale non conta più nulla e di conseguenza i Campionati Italiani non contano più nulla. A ciò si aggiunge che anche la partecipazione alle European Cup ha registrato una restrizione: ora bisogna aver accumulato almeno tre punti nella ranking list nazionale.

I miei dubbi e le mie preoccupazioni restano le medesime di inizio ottobre: perché limitare rispetto al passato l’attività internazionale a chiunque ha la voglia di migliorare? Come può crescere il judo italiano se la Nazionale diventa (o continua ad essere) una piccola cerchia di intimi amici? E come fa un atleta generico medio a migliorare se ora è scritto nero su bianco che i Campionati italiani non contano più nulla? Come fa un atleta a migliorare o ad emergere se vinto un campionato italiano non può fare i tornei validi per la ranking mondiale? Dove può trovare un atleta generico medio la motivazione a migliorarsi in uno scenario simile? Qual è la paura, quali sono le considerazioni che hanno portato ad una scelta così forte, in controtendenza con le grandi potenze di questo sport?

 

Ad ogni modo, le novità (in negativo) non finiscono qui. Basti pensare che le European Open di Sofia e di Madrid sono aperte solo agli atleti di quelle categorie di peso in cui non gareggiano gli atleti della squadra nazionale.

Che cosa? Perché mai? Qualora ci sia ancora un posto libero in una determinata categoria in cui gareggia un atleta della nazionale, perché non dare la possibilità ad un altro italiano di poter gareggiare? A maggior ragione dopo aver definito dei criteri più stringenti del passato…

Ciò che va sottolineato e’ che i criteri sopra elencati riguardano solamente la partecipazione alle European Open, ovvero le ex World Cup, e non alle altre tipologie di tornei appartenenti al World Tour.

E qui osserviamo una grande presa in giro operata da chi ha scritto questo regolamento: seppure abbiamo assistito alla liberalizzazione di alcuni Grand Prix, cosa che potrebbe essere vista come una “marcia in avanti”, va precisato che i criteri per la partecipazione ai Grand Prix diventano ancora più stringenti rispetto a quelli per le European Open, come nel caso di Rijeca (CRO), per ora unico Grand Prix aperto. Quindi, di cosa stiamo parlando? Di apertura? Personalmente la chiamerei in un altro modo…

 

L’appello lo rivolgo al futuro presidente della Federazione, il dott. Domenico Falcone, affinché faccia qualcosa per rendere giustizia alla stragrande maggioranza dei judoka che dedicano passione e tanti sacrifici per la pratica del nostro meraviglioso sport.

Per una volta distinguiamoci e innoviamoci: diamo spazio e diamo opportunità a quei judoka che hanno la voglia di confrontarsi e di crescere senza aver ancora nel proprio palmares risultati importanti.  Inoltre, sarebbe bello qualora la federazione  assegnasse delle borse di studio ai migliori atleti, magari introducendo dei concorsi che tengano conto anche della situazione patrimoniale di ognuno, in modo da dare le stesse opportunità a tutti.

 

Vogliamo o no allinearci a quanto hanno fatto le più importanti nazioni?

LIBERALIZZAZIONE, quella vera si intende,  e’ la parola chiave con cui le grandi potenze si sono affermate e sono emerse negli ultimi anni.

Allo stesso modo la liberalizzazione, non può non passare per l’attività nazionale, altrimenti rischiamo di assistere ancora una volta allo scempio avvenuto durante l’ultima Coppa Italia, in cui degli atleti italiani hanno preferito presenziare l’European Cup piuttosto che il campionato italiano civile. Anche questo aspetto andrebbe regolamentato e soprattutto andrebbe evitato che gare di tiratura nazionale coincidano con i grandi appuntamenti in Europa e nel Mondo.

 

Io continuo ad avere un sogno: vedere crescere tutto il movimento judoistico e non solo pochi intimi amici. E voi?

 

Clicca qui per scrivere all’autore

 

 


  1. Tiziana says:

    Ciao Ennebi purtroppo hai ragione su tutti i punti elencati!!! Questo nuovo direttivo ha già scelto chi mandare avanti e chi eliminare a priori. Era stato fatto un “progetto rio 2016” DOVE ALCUNI GIOVANI TALENTI ERANO STATI SCELTI per effettuare gare internazionali e quindi poter fare esperienza ed eventualmente punteggi per le Olimpiadi. questo sistema toglie all’atleta la sua autostima con le conseguenze negative registrate….secondo te??

    • amministratore says:

      A mio parere c’e’ una frase che vorrei non leggere piu’ e che spesso e volentieri trovo nei regolamenti, cito testualmente:

      “In casi accezionali (quali?????) la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.

      Questa non e’ affatto trasparenza, questo va contro il principio di meritocrazia, in questo modo ognuno agisce come meglio crede. Tutto cio’ che viene prima questa frase non ha senso e non ha senso perdere energie al fine di individuare dei criteri.

      Le eccezioni ci possono essere ma devono essere normate chiaramente, a mio parere.

      Io mi sento un po’ preso per i fondelli 🙂

      Grazie per l’intervento.

      Ennebi

  2. Alessio LEO says:

    Articolo interessantissimo e centrato sul problema.
    Liberalizzare subito!!!!

  3. pat says:

    credo che ci debba essere un filtro da parte dei dirigenti della nazionale ,ma che si debba rendere pubblico tutti i criteri di ammissione alle varie competizioni non soltanto chi può andare e chi no
    come le altre nazioni si deve assolutamente avere una guida e in periodi come quelli che si vivono la federazione deve proteggere soprattutto le famiglie che spendono,dobbiamo renderci conto che sono le famiglie FAMIGLIE a dare alla federazione la forza di portare avanti TUTTI I PROGETTI RIO 2016 TOKYO ECC ECC perchè se le suddette si esauriscono non ci sarà più nulla x nessuno
    ne per i gruppi sportivi militari (xchè non troveranno più atleti e di conseguenza non avranno la possibilità al loro interno di chiedere e avere atleti di judo) ne la federazione avrà la forza di proseguire su quel progetto che il presidente Pellicone stava portando avanti
    Bisogna che tutti e dico TUTTI si rendano conto che la forza di una federazione sono gli atleti TUTTI E FARE QUALCOSA X TUTTI
    Quindi trasparenza deve essere la parola chiave con tutto quello che ci va dietro
    non ultimo approvo la tua richiesta di dare la borsa di studio a quegli atleti che hanno introiti minimi che con estrema fatica fanno l’attività agonistica xchè economicamente è sempre più pesante e naturalmente limita a pochi eletti la possibilità limitando anche poi la scelta su pochi atleti mentre è il numero che fa la differenza e lo dimostrano nazioni come la Francia la russia
    E’ estremamente inutile dire che in altri paesi lavorano bene senza prendere dagli stessi esempio
    direi che se la federazione non può direttamente sicuramente può con regole farsì che siano i comitati a farlo e non aspettare le regioni che cmq danno la borsa di studio ma è sempre x pochi

  4. Giorda Gianluigi says:

    Sono pienamente in accordo, occorre LIBERALIZZARE TUTTI I TORNEI INTERNAZIONALI.
    Aggiungo che i criteri di valutazione per la partecipazione ai camp. europei mondiali ecc.. vanno definiti sin da ora ma non solo per gli junior e senior, non dimentichiamo i cadetti.
    Gian

  5. Luca says:

    D’accordissimo con tutto quanto scritto nell’articolo.
    Quoto quanto scritto da pat per quanto riguarda le famiglie, che sono il motore dei nostri atleti ma non solo, aggiungo tutti quegli insegnanti e palestre che si privano dei rimborsi investendo sui ragazzi più meritevoli.
    In un momento storico come questo, dove non c’è più trippa per gatti” rischiamo di far migrare fior di atleti ad altre discipline che sanno meglio investire.
    Se neanche un AIN non potrà accedere a gare più importanti, chi sarà il prescelto? Da chi verrà scelto?, Con che criteri?
    Meritocrazia assolutamente e tabelle alla mano, chi è più bravo va avanti.
    Liberalizzazione assolutamente, che non vuol dire mandare un principiante ad un European Cup, ma significa dare la possibilità ad Atleti di Interesse Nazionale di potersi esprimere ad alti livelli, portando il bel Judo Italiano alla ribalta della scena internazionale. Credo che ne abbiamo dato prova nel tempo e ancora possiamo, anzi dobbiamo farlo per dare speranza anche a chi, pur crescendo in un piccolo club ha i numeri per potersi mettere in discussione e confrontarsi per migliorare.
    Non c’è peggior politica che spegnere i sogni dei nostri ragazzi… se smettono di sognare la nostra federazione cesserà di essere un punto di riferimento.

    Luca.

    • amministratore says:

      Grazie Luca per il tuo prezioso intervento.
      Ennebi

  6. rocky416 says:

    Pienamente d’accordo..con questi sistemi non si fa altro che dare ancora meno importanza ad un assoluto già in crisi negli ultimi anni..poca chiarezza e criteri che si sanno troppo tardi e che vengono modificati continuamente..

  7. albe.case says:

    Se forse è vero che agli atleti di interesse nazionale potrebbero essere date più possibilità, a me pare che si stia guardando solo un lato della medaglia che è –come da copione secondo un ormai trapassato sistema tipico di questa Italia – quello negativo. Un grande problema del judo italiano è infatti che la lettura dei fatti sia sempre e solo negativa: non me ne si voglia, ma è davvero raro che qualcosa venga accolto con spirito di interesse, di partecipazione, in modo propositivo e che la critica sia quella “costruttiva”, proprio da voi “decantata” in un commento all’articolo “Si guarda Avanti”. Quali sono le pretese nei confronti di un civile (unico negli ultimi decenni) posto alla direzione tecnica circondato da militari? A me l’impresa di Toniolo alle volte pare funambolica tra pressioni ed equilibri, senza perdere di vista l’obiettivo di cambiare “qualcosa”. Non me ne si voglia ma la persona in questione col suo team, è l’unica fino ad ora ad aver pubblicato dei criteri per regolamentare la partecipazione all’attività internazionale (non eravate voi lo scorso anno ad applaudire il maestro Guido per aver definito i criteri di partecipazione all’universiade? Ed ora che i criteri ci sono non vanno bene?) Oggi tutti possono partecipare alle European Cup, compresi gli junior, purché abbiano tre punti in Ranking List: questo primo step internazionale non solo apre la strada ad un elevato numero di atleti ma può dare accesso a quelli successivi…cosa c’è di strano? Perché i primi cinque classificati degli assoluti dovrebbero saltare uno step e passare subito al Continetal Open? Se il loro livello è alto, di certo dopo una medaglia in Coppa Europa, il Continental open diventa un dato di fatto…a maggior ragione ad un Grand Prix: perché dovrebbe parteciparvi chi non ha mostrato di essere all’altezza nei livelli precedenti ? Perché non dovrebbero sussistere dei criteri minimi? Finirebbe chel’Italia non si presenterebbe davanti al mondo con i “migliori”. Un sistema meritocratico richiede degli sbarramenti e dei criteri per superarli.
    Della circolare 15, tra le varie, potremmo invece criticare le liste compilate con gli atleti di interesse internazionale ed olimpico che risultano lacunose…ma non l’adozione dei criteri di cui sopra. Il padre della liberalizzazione in Italia, a partire dai settori giovanili, è stato il signor Raffaele Toniolo: criticare questo a lui, significa non conoscere i fatti e la storia. Certo, quanto fatto fin’ora può non essere sufficiente: ma ancora non è trascorso un anno ed è noto a tutti che per cambiare sistemi calcificati da decenni ci vogliono tempo, determinazione e collaborazione che fino ad oggi si sono visti in minima parte. Di strada da fare ce n’è, è evidente: ma giudichiamo a tempo debito.

    • amministratore says:

      Grazie per il prezioso intervento Che mi dà l’opportunità di Essere più preciso ed esaustivo nello svelare questa enorme Truffa attuata dal regolamento Pubblicato nella circolare n. 15. Prima Di Tutto, ci tengo a precisare Che l’ossatura Attuale Della Nazionale maggiore basata Su atleti under 23 è il risultato di atleti di interesse Nazionale Che hanno avuto la possibilità di fare le world cup. La Maggior parte degli atleti scelti oggi dal dtn Toniolo ha avuto questa opportunità (sotto Mariani) e ora questa opportunita’ la stiamo togliendo ai futuri titolari Della Nazionale. Non mi pare proprio sensato.

      La Seconda cosa Che vorrei sottolineare è Che i criteri definiti riguardano il passato per il 95% in caso delle World Cup, ora denominate European open, mentre riguardano il passato il 100% dei criteri definiti per l’accesso ai Grand Prix. Cio’ significa due cose: la prima è Che le regole del gioco non Sono note a priori, per cui non tutti hanno le medesime opportunitá; per essere più chiaro è come definire dei criteri a giochi quasi finiti, tradotto significa una grande presa per i fondelli (so Gia’ chi voglio mandare a fare determinate Gare e definisco dei criteri basandomi sul passato in funzione dei risultati dei Miei prediletti). Il secondo aspetto riguarda Qualcosa di ancora piu’ grave: ovvero Che Nessun Atleta Che faccia risultati anche in European cup nel 2014 e Che non Aveva risultati negli anni precedenti possa prendere parte a un Grand Prix in quanto i criteri per parteciparvi fanno riferimento a gare svoltesi nel 2012 e nel 2013. Nulla di più. Ció è proprio il contrario di quello Che tu asserisci Quando dici Che un Atleta con i propri risultati puó ambire a fare tornei sempre piú importanti. La Tua osservazione la trovo giusta, peccato Che non possa essere attuata Alle condizioni attuali. Facevano prima a dirci i nomi degli atleti Che volevano portare a fare un Grand Prix, avremmo senz’altro apprezzato l’onesta’. Secondo te se si definiscono dei criteri oggi, ha senso Che tali criteri identifichino oggi stesso in maniera univoca ed immodificabile nel tempo Una cerchia ristrettissima di atleti? Il problema tuttavia non è la cerchia Ristretta Che per il Grand Prix Potrebbe pure starci, anche se a mio parere ci starebbe meglio per il grand slam, il problema è Che I criteri a questo punto non valgono nulla. Avrei preferito leggere: “scegliamo tizio e caio e non vogliamo Che nessun altro faccia tornei di Grand Prix”. Questo è quello Che hanno fatto, volendolo peró camuffare come un grande atto di trasparenza. GIAMMAI!
      Volevo precisare al nostro attento lettore Che più volte abbiamo chiesto dei criteri Su questo blog a condiZione Che non riguardino il passato. Quindi è ovvio Che ho criticato quelli definiti nella circolare 15. Ci tengo anche a precisare Che noi non abbiamo Mai criticato e Basta, siamo sempre stati propositivi, infatti se non è Chiaro in questo articolo si fa Una proposta: ovvero consentire agli AIN (e Quindi anche a un Campione italiano assoluto, non l’ultimo arrivato) di fare le European open. Gli attuali criteri definiti per le European open, con delle modifiche, vanno bene se parliamo di Grand Prix. Inoltre, bisogna identificare dei criteri Che non guardino solo al passato per l’accesso ai grand slam. Pertanto, mi vedo costretto a rispedire al mittente l’accusa di aver solamente criticato, nel miglior stile all’italiana. GIAMMAI! Infine, Sono d’accordo con te quando dici Che non vedi nulla Di male nel fatto Che vi siano diversi step per l’accesso Alle European open e ai Grand Prix. Giustissimo.
      Ultima precisazione riguarda il fatto Che consetire agli ain di fare le European open darebbe di nuovo dignitá al nostro assoluto, caduto ormai nel dimenticatoio e snobbato da molti big. Solo in questo modo saremmo tutti a crescere. Chiudo dicendo Che l’inizio del tuo intervento mette in dubbio Che si debba dare piú spazio agli ain (“se forse è vero…”). Io insieme A tantissimi altri, Che numerosi mi hanno scritto Dopo questo articolo, non abbiamo alcun dubbio in merito: diamo agli ain la possibilità di esprimersi all’estero nelle competizioni Che contano.

      Grazie,
      Ennebi

  8. Luigi Guido says:

    Buonasera a tutti, e scusate se intervengo. Mi ero ripromesso di non farlo, ma ciò che scriverò è per doverosa chiarificazione. Il resto delle critiche le lascio ai lettori.
    Forse c’è stato un malinteso, cioè una errata interpretazione di una parte del regolamento oppure è semplicemente stato espresso in maniera poco chiara: è OVVIO che chi otterrà una medaglia nelle Continental Open 2014 potrà essere preso in considerazione per le competizione di Grand Prix!!! Forse ci siamo espressi male, e di questo eventualmente chiedo scusa, ma le Squadre Nazionali per le gare di Grand Prix e campionati Europei OVVIAMENTE non sono ancora state stilate perché BISOGNA ATTENDERE I RISULTATI DELLE CONTINENTAL OPEN APERTE!! Credo che, poiché non “datate”, avranno anche un certo peso nelle scelte future rispetto a risultati del 2012/2013, ma sinceramente anche questa argomentazione mi pare talmente ovvia…
    L’idea della DTN nella compilazione di questi criteri è stata proprio quella di dare step progressivi di crescita per gli agonisti, evitando di mandare atleti inesperti o senza background di esperienza Internazionale a partecipare a competizioni particolarmente dispendiose rispetto alle European Cup e soprattutto senza la possibilità della formula con doppio recupero, quella che permette di accrescere il bagaglio di esperienza per numero di incontri effettuati. L’augurio nostro è che arrivino CARRETTATE di medaglie nelle future competizioni aperte, perché in questo modo la nostra competitività Internazionale crescerà in maniera esponenziale, così come la sicurezza individuale e la motivazione di ogni atleta e dei propri tecnici. La “cerchia” in questo modo diventerà un grande gruppo di judoka competitivi a livello Internazionale Senior; questa è la nostra mission.
    Chiedo ancora scusa se i criteri sono stati compilati in maniera poco chiara (a noi sinceramente non sembrava..), ma preciso ancora una volta che I RISULTATI IN CONTINENTAL OPEN 2014, A PARTIRE DAL PROSSIMO WEEKEND CON CASABLANCA, SARANNO ASSOLUTAMENTE CONSIDERATI, E CI MANCHEREBBE!!!
    Invito anche, per chi ne avrà la possibilità, di acquisire una importante esperienza Internazionale nel circuito delle gare European Cup Senior, perché molto formativo, impegnativo e assolutamente non banale; anche qui, nel passato nonostante questo circuito fosse aperto non è stato utilizzato più di tanto, ma una medaglia in European Cup “certifica” che si è pronti per confrontarsi con il livello superiore, ben più impegnativo. Un abbraccio a tutti e soprattutto BUON LAVORO, ci aspettiamo tantissimi risultati e saremo contentissimi di dover fare scelte future difficili, perché avrete portato a casa tante medaglie di livello!!

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Grazie Gigi per il tuo intervento chiarificatore.

      Tuttuavia, che vi sia stata una politica restrittiva rispetto al passato e’ un dato di fatto. Infatti, gli AIN non possano fare le European Open diversamente da come era in passato.
      E questo secondo me e’ di una gravita’ pazzesca. E cio’ e’ evidente dal fatto che gli atleti che oggi voi stessi (tu e la commissione tecnica) selezionate per europei e mondiali hanno avuto questa opportunita’ quando erano AIN negli anni precedenti. La stessa opportunita’ l’avete oggi tolta. Perche’? Boo, io questo non l’ho mica capito.

      La chiusura rispetto al passato certamente non ostacola, come hai giustamente precisato tu, che si crei un folto gruppo col tempo, ma certamente rallenta la creazione e lo sviluppo di questo gruppo.

      In ultimo, vorrei fare una ulteriore precisazione: quando dico che mi aspetto che tutto il movimento cresca e non solo pochi intimi amici, voglio intendere che tutti potendosi confrontare con chi e’ migliore puo’ migliorare, puo’ acquisire maggiore coscienza di se’, un miglioramento non per forza meramente judoistico, ma anche mentale, personale. Cio’ e’ del tutto indipendente dalle medaglie che la nazionale fara’ in campo internazionale, allenare la nazionale e’ un compito tuo e dei tuoi colleghi e le maggiori medaglie, sperando che arrivino, saranno un vostro merito e un merito degli allenatori di club. Ma questo e’ un discorso completamente diverso.

      Ti auguro un buon lavoro anche io, nella speranza che vogliate ripensarci il prima possibile in merito ai nostri AIN.

      Grazie,
      Ennebi

  9. Luigi Guido says:

    Grazie a te Nicandro per avermi dato la possibilità di intervenire.
    Abbiamo valutato bene prima di pubblicare dei criteri, come immaginerai, controllando anche le pregresse presenze italiane in European Cup ed ex World Cup ed i risultati conseguiti (chiaramente chiunque li può verificare online). Nonostante l’apertura fosse dedicata a tutti gli AIN pochi, molto pochi rispetto ai più di 70 atleti aventi diritto hanno partecipato alle World Cup, ma ancora meno alle European Cup, che ripeto costano meno e utilizzano il sistema del doppio recupero, quindi teoricamente con possibilità ben superiori di confronto ed acquisizione di esperienza come ben dicevi prima. Inoltre credo che il nostro Team sia chiamato ad un compito “educativo”, poichè è nostra volontà, sempre con l’aiuto di società e famiglie che mai finiremo di ringraziare, incrementare questi numeri finora inesorabilmente esigui, nonostante tutto. Come? Attraverso un percorso di crescita progressiva, senza dimenticare come primo step il circuito “Grand Prix Senior” istituito da quest’anno. Se ci fosse stata una liberalizzazione indiscriminata, si correva il pericolo di veder disertate le competizioni di carattere nazionale, e anche questa non sarebbe stata una buona cosa. A ben pensare, per un atleta che ambisce a mettersi seriamente in gioco a livello Internazionale, basterebbe un 7° posto al Trofeo di Vittorio Veneto per avere accesso alla partecipazione delle European Cup, potrebbe andare a Sarajevo il 30 marzo e fare una medaglia, e quindi avrebbe “certificato” il suo livello per partecipare alla prima Continental Open aperta. Arriverà un risultato anche lì? FANTASTICO, di sicuro ci sarà lo spazio per un Grand Prix minimo o quant’altro!! Ecco questo era il nostro semplice pensiero, in assoluta buona fede e con la volontà di incrementare movimento, numeri, livello e di conseguenza risultati.
    Un abbraccio

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Ti ripeto Gigi, e’ un dato di fatto che ci sia stata una chiusura rispetto al passato. Quando si inserisce una novita’ ci vuole tempo perche’ le persone ne approfittino appieno e ne comprendano l’importanza, di qui la partecipazione ridotta alle european Open rispetto ai 70 possibili partecipanti, che tuttavia ha dato a molti degli alteti che ora tu schieri come titolare delle opportunita’ di crescita che ora avete eliminato. La crescita in questa maniera viene rallentata notevolemente.

      Parlo con la sincerita’ piu’ assoluta: a mio modesto parere avete individuato dei criteri piu’ ristrettivi del passato perche’ in questo modo potete da un lato dire di essere stati bravi e fighi proprio perche’ avete individuato dei criteri, dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi. Sarebbe bello se anche questo conflitto di interessi fosse eliminato, ma e’ altro discorso.

      Per quanto riguarda incentivare l’attivita’ nazionale, di certo i criteri individuati non aiutano per niente l’attivita’ nazionale. Mentre negli ultimi anni chi si poteva permettere di snobbare un assoluto erano i big (e lo hanno fatto alla grande), ora lo possono fare tutti, a maggior ragione perche’ non vale nulla. L’importante e’ andare a fare la gara piu’ vicina a casa, in modo da spendere il meno possibile, e accumulare i tre punti per andare in Europa cup. I soldi piuttosto che investirli per attravesare l’italia e fare un assoluto, li investo per fare un european cup. Cio’ ha ripercussioni disastrose sulla crescita di tutto il movimento judoistico. Se un atleta generico medio va a fare gli assoluti e si confronta con i suoi pari come fa a crescere? E cosi’ via…

      Invece, avrei apprezzato se la sola partecipazione ai campionati italiani fosse un requisito necessario a cui sommare tutti gli altri. Magari in questo modo avremmo potuto vedere di nuovo medaglie olimpiche calpestare il tatami degli assoluti, cosa che accade nelle grandi potenze di questo sport (si pensi alla francia).

      Inoltre, nel commento precedente dici di dovre per forza e “ovviamente” aspettare i risultati dei tornei liberalizzati (e non) per poter definire la squadra degli europei. Ma perche’? Non si possono definire dei criteri adesso in modo che vi sia veramente e finalmente trasparenza?

      Nel 2005 il “tiranno” Mariani (probabilemtne in un momento di eccessiva bonta’) aveva stabilito che chi avesse vinto gli assoluti di Genova avrebbe fatto gli Europei. E cosi’ fu. Mi ricordo che all’indomani delle Olimpiadi di Atene, gente del calibro del bronzo mondiale Michele Monti fu costretto a fare gli Assoluti che non faceva piu’ non so da quanti anni. Potremmo mai pensare di avere ancora tanta trasparenza e chiarezza nel futuro?
      Con cio’ non voglio assolutamente difendere la “gestione Mariani”, che credo voi abbiate migliorato nel complesso. Ma ad ogni modo qualcosa di buono lo ha fatto e questo ne e’ un chiaro esempio. E dalle cose buone e giuste bisogna prendere spunto, almeno secondo il mio modesto parere.

      Poi ti chiedo ancora per quale assurdo motivo se in una categoria e’ iscritto un atleta della nazionale, perche’ in quella categoria di peso non puo’ parteciparvi un altro atleta a proprie spese? La partecipazione in questo modo diventa una questione di fortuna e non piu’ di criteri. Non solo, ma cio’ significa che atleti di categorie diverse hanno possibilita’ diverse. Non ha mica senso.

      Infine sarebbe bello ricevere una spiegazione del perche’ avete inserito una frase che vi consente di fare cio’ che volete, non perche’ sono io ad interpretare questa cosa, ma proprio perche’ lo scrivete voi stessi nero su bianco, e che sarebbe bello – a mio parere – che in un grande atto di autocritica eliminiate immediatamente. Cito testualmente: “In casi accezionali – (quali?????) – la direzione tecnica nazionale puo’ autorizzare la partecipazione di alteti che non siano in possesso dei requisiti suddetti”.

      Se vi sono dei casi, come potrebbe essere un ifnortunio, allora scrivete che gli atleti che hanno avuto determinati risultati in passato e che sono stati infortunati, hanno (e aggiungo GIUSTAMENTE) diritto di poter effettuare un certo numero di European Open. Le eccezzioni ci sono ed e’ giusto, come nel caso appena specificato, tuttavia devono essere normate in modo chiaro se vogliamo che ci sia meritocrazia e trasparenza.

      E’ tutto questo che viene contestato, non il fatto di avere criteri diversi in funzione del livello di gara. Come ho scritto in un commento precedente, questa cosa mi pare giusta, anche se bisogna capire, poi, come declinarla nella maniera piu’ corretta in modo che tutti abbiano le stesse opportunita’, senza favoritismi.

      Grazie,
      Ennebi

  10. Luigi Guido says:

    Caro Nicandro,
    ti rispondo cercando di andare per ordine solo ed esclusivamente per chiarezza dei lettori, poichè non condivido assolutamente il tuo punto di vista e mi pare che, nonostante cerchi di far capire quale è stata la nostra linea di condotta, comprendo che può non essere condivisibile ma comprendo anche che non c’è più sordo di chi non vuole capire.
    1)Gli atleti che oggi appartengono al gruppo trainante della Nazionale Senior hanno sviluppato il loro bagaglio di esperienza in particolare nel circuito di European Cup, e ti invito ad andare a controllare le partecipazioni:
    2) Nessuno ha mai pensato di regolamentare l’attività con dei criteri per farsi dire bravo, bensì perchè si crede ad una costruzione progressiva e con solide fondamenta; questo è l’obiettivo, gli applausi non ci interessano;
    3) Il Campionato italiano Assoluto è stato posizionato a fine anno proprio per permettere di incentivare la partecipazione degli atleti che svolgono per loro merito o per partecipazione “aperta” l’attività con la Nazionale, quindi, anche in questo caso, vedremo…l’idea è quella che gli Assoluti vadano a concludere il ciclo di competizioni dell’anno, per poter tirare le somme totali e formare i gruppi per gli impegni dell’anno successivo; va da sè che gli Assoluti avranno il loro peso nelle scelte future, e gli atleti lo comprenderanno.
    4) Nel 2005 la scelta di designare i Campioni Italiani Assoluti quali partecipanti al Campionato Europeo Senior fu condivisa in quanto lo Staff tecnico era appena stato designato e non c’era tempo di fare altro se non fare una selezione diretta agli Assoluti, riportando inoltre quella dignità alla gara “principe” Nazionale che nei quattro anni precedenti era stata completamente snobbata. Inoltre mi pare, ma forse tu me lo dirai meglio, che agli Assoluti 2013 fossero presenti Giuffrida, Moretti, Regis, Lo Giudice, Gwend, Pitzanti, Cantoni, galeone, Marchiò, Ferrera, Andreoli, basile, Di Loreto, Verde, Bruno, Meloni, Maddaloni, Parlati, Faraldo, Carollo Giovanni, Poeta, Facente, Lo Porchio, Miranda, D’Arco, Ardizio…oppure ho visto un’altra gara? Ti ricordo anche che Moscatt, Marconcini, Mascetti, Ciano, Forciniti erano assenti per infortunio…e come noterai, all’appello ne mancano be pochi…
    5) Io ti ho sempre riconosciuto una certa onestà intellettuale, ma offendere le persone, in questo caso me e tutto lo Staff oltre alle scelte operate da quel grand’uomo del Presidente Pellicone, dicendo che “dall’altro pero’ potete fare un po’ quello che volete. Del resto, voi oltre che allenatori della nazionale siete anche allenatori di club e avete il dovere, imposto dallo stipendio che prendete, oltre che dal senso di appartenenza per una maglia, di tutelare i vostri interessi”. Di questo sono profondamente rammaricato, perchè io mi ritengo un professionista a 360° che svolge il suo lavoro con estrema oculatezza, e mi guardo bene dal “fare quello che mi pare” o favorire un atleta per un dovere “imposto dallo stipendio che prendo”; non ho parole per descrivere la gravità di queste parole, e non vado oltre.
    6) La DTN ritiene che possano accadere “casi eccezionali”; di solito sono un infortunio, ma potrebbe essere una sospensione medica cautelativa, un problema di natura personale o familiare, o chissà che altro…quindi, invece di elencare tutta la casistica di ciò che potrebbe capitare, si è scritto semplicemente “casi eccezionali”. Tranquillizzo i lettori oltre che te, nessun secondo fine…

    Spero di essere stato abbastanza esaustivo perchè, considerando i termini verso cui sono scadute le tue argomentazioni, diventando oltremodo offensive verso la mia persona, avendo ricevuto negli anni innumerevoli attestati di stima verso il mio operato e mai una offesa simile rivolta a me nonchè allo Staff Tecnico, alla Federazione e nel mio caso all’Arma dei Carabinieri, questo sarà l’ultimo mio intervento sul vostro sito.
    Sempre cordialmente (soprattutto ad AC)

    Luigi Guido

    • amministratore says:

      Mi spiace che tu l’abbia presa in questo modo, non era per nulla mia intenzione offendere né te, né nessun altro membro della commissione, né tantomeno Pellicone, che non ho nemmeno nominato. Ci mancherebbe altro. Se le mie parole ti hanno arrecato offesa, ne sono molto rammaricato e me ne dispiace molto. Ti faccio pertanto le mie scuse per questo.

      Tuttavia, ho solamente sollevato una questione di conflitto di interesse che è obiettiva e che a mio parere sarebbe bello eliminare in futuro.
      Quando dico che potete fare quello che volete, non ho detto che lo avete fatto, tuttavia, mia opinione, il regolamento attuale ve lo consente. E’ una mia opinione espressa senZa offendere chicchessia e non è un ragionamento campato per aria, bensì motivato.

      Mi spiace altresì che tu abbia preso la decisione di non scrivere più commenti su questo mezzo di comunicazione. Il confronto è qualcosa di assolutamente importante perché tutti possano crescere e magari capire le scelte e le decisioni altrui. Spero che tu possa ripensarci.

      Nel rinnovarti le mie scuse se le mie parole ti hanno offeso, ti saluto.

      Cordialmente,
      Ennebi

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