Universiadi: medaglia dopo 8 anni con Piras

Universiadi: medaglia dopo 8 anni con Piras

Si torna finalmente alla medaglia in una Universiade, che mancava da 8 anni quando a salire sul podio furono Erika Barbieri ed Alessandro Bruyere. Era l’edizione del 2007 di Bangkok. Quest’anno a regalarci l’emozione della medaglia alle Olimpiadi degli atleti-studenti e’ il talentuoso piemontese Matteo Piras, che conquista la medaglia di bronzo alle Universiadi di […]

Pubblicato da Ennebi il 14 Lug 2015 in Londra

Si torna finalmente alla medaglia in una Universiade, che mancava da 8 anni quando a salire sul podio furono Erika Barbieri ed Alessandro Bruyere. Era l’edizione del 2007 di Bangkok.

Quest’anno a regalarci l’emozione della medaglia alle Olimpiadi degli atleti-studenti e’ il talentuoso piemontese Matteo Piras, che conquista la medaglia di bronzo alle Universiadi di Gwangju, svoltesi dal 4 all’ 8 luglio 2015.

Matteo, che e’ uno dei talenti piu’ promettenti in Italia nella categoria al limite dei 66 kg, affronta al primo turno eliminatorio l’atleta russo, Anzaur Ardanov , senza pero’ avere la meglio.

Il doppio recupero permette a Matteo di risalire la china del tabellone dei ripescaggi, superando per ippon in ordine il mongolo Bat-Erdene, il brasiliano Fuzita ed il lituano Vitkauskas. La finalina – si fa per dire – per la medaglia di bronzo vede Matteo opporsi al kirgiko Rysmambetov. Incontro tirato, come si suol dire, ma e’ Matteo ad avere la meglio e a salire sul grandino di bronzo del podio a fianco dell’atleta russo che aveva incontrato al primo turno eliminatorio.

matteo piras_1Matteo, giovanissimo, classe 1993, a febbraio di quest’anno aveva segnato un altro risultato di spessore, ovvero la medaglia in European Open a Sofia. Matteo conferma dunque di essere pronto per giocarsi il pass alle prossime olimpiadi di Rio de Janeiro.

Gli altri italiani in gara in Corea sono stati Angela GiamatteiElena MorettiValentina GiorgisAlessia RegisValeria FerrariLucia TangorreMatteo PirasNicholas Mungai.

Dopo anni di assenza, le donne hanno partecipato alla gara a squadra, piazzandosi al settimo posto, risultato scaturito delle sconfitte patite con il Giappone, poi vincitore della medaglia d’oro e con la Francia (1-4).

Il medagliere finale delle gare di judo all’Universiade a Gwangju è stato vinto dalla Korea (8-5-2) che ha superato il Giappone (7-2-6), terza la Russia (1-3-6), quindi Francia (1-2-3) e Mongolia (1-0-1), poi solo nazioni con medaglie d’argento e di bronzo, fra queste l’Italia, che chiude con il terzo posto di Matteo Piras nei 66 kg.

Quella della Corea e’ una edizione da ricordare, non solo perche’ si torna alla medaglia dopo 8 anni di digiuno, ma anche perche’ il neo direttore tecnico universitario, Massimo Sulli, ha rispettato il criterio annunciato prima dei Campionati Nazionali Universitari (CNU) di Milano lo scorso anno dal suo precedessore, Luigi Guido, il quale aveva imposto quale primo criterio di selezione per le Universiadi la partecipazione ad uno dei due CNU del biennio 2014-2015.

La nomina nel mezzo del biennio di Massimo Sulli aveva in realta’ fatto pensare ad uno stratagemma per aggirare in qualche modo il criterio, come a dire: nuovo staff, nuove regole. Invece, cosi’ non e’ stato e cio’ che avevamo annunciato come una storica decisione, si e’ tramutata effettivamente in realta’.

Lo scorso anno avevamo sottolineato l’importanza di far rispettare i regolamenti senza escamotage e ora possiamo congratularci con lo staff e il neo direttore tecnico per aver ridato lustro ad un Campionato che merita decisamente piu’ attenzione in quanto valorizza quegli atleti che oltre ad impegnarsi nello sport si impegnano anche nello studio, e a volte anche nel lavoro, convinti dell’importanza del binomio sport-cultura.

Ed e’ cosi’ che per la prima volta a distanza di decenni a partire per le universiadi sono stati tutti Campioni Italiani Universitari – a onor del vero il criterio imponeva la partecipazione e la non la vittoria di uno dei CNU.

E sembra proprio che dare fiducia ai giovani che non considerano l’appuntamewnto universitario come un ripiego funzioni, eccome!

 

Avevamo avvicinato il maestro Massimo Sulli il giorno prima della partenza e aveva risposto alle seguenti domande.

Maestro, Lei ha confermato il criterio di selezione che ha ereditato dal suo precedessore. Come mai?

Si tratta di un criterio ereditato, ma condiviso al 100% dal sottoscritto ed è per questo motivo che quando ho preso l’incarico da DT universitario l’ho confermato senza indugiare.

imagesPossiamo considerarlo confermato anche per il prossimo biennio? 

Senza dubbio sarà confermato. Quest’anno in alcune categorie ai CNU si è assistito ad un livello molto simile a quello di un Assoluto e se quest’anno il numero di atleti è cresciuto di circa 100 unità rispetto all’anno precedente, mi auguro che questo trend sia confermato anche il prossimo anno.

Quali sono gli obiettivi delle Universiadi di quest’anno?

Prima di tutto, ci tengo a precisare quanto io sia onorato di prendere parte a questa competizione come DT, dopo averla già fatta da atleta e da arbitro.

Ripongo molta fiducia nel gruppo che ho scelto in quanto ritengo che sia un gruppo con tante motivazioni. Sono sicuro che ogni atleta ci regalerà delle belle sorprese.

Come mai sono stati portati solamente 8 atleti? 

La trasferta è molto onerosa essendo in Corea. Per questo la FIJLKAM è il CUSI mi hanno comunicato che avrei dovuto selezionare solamente 8 atleti. Ho puntato in maniera particolare sulle donne per consentire loro di svolgere la gara a squadra. Il gruppo femminile rispetto a quello maschile mi pareva più competitivo.

La gara a squadre sarà molto importante per il gruppo. Io ho già avuto una esperienza simile con le Fiamme Gialle con cui abbiamo ottenuto lo storico risultato in coppa Europa femminile e ciò mi ha convinto ancora di più che la gara a squadre sia fondamentale e non poteva essere snobbata. Peccato per il fatto che non potremo avere anche la squadra maschile. Almeno quest’anno.

Che cosa ne pensa del movimento universitario sportivo in Italia e come lo vede rispetto alle altre Nazioni, Lei che lo ha visto da vicino prima da atleta e poi da arbitro?

In Italia molti passi in avanti si possono e si devono fare. Io non sono un politico, tuttavia mi auguro che il movimento universitario in Italia possa arrivare a livelli che si vedono in Russia, Francia e Stati Uniti e darò il mio contributo – se richiesto – perché ciò si realizzi.


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